I commercianti dicono \"no\" alla proposta Ds sull´apertura straordinaria
Domenica a piedi e negozi chiusi. Contestata l´idea di tener fuori i supermarket Saitta: "Migliorare la vivibilità"
25 February, 2005
Salta l´iniziativa nel primo festivo proibito alle auto Bracco, Ascom: \"Troppo alto il peso economico\" Chiamparino: \"Io sarei per la libertà totale\" Boido, presidente Confesercenti: \"Magari più avanti\" SARA STRIPPOLI -------------------------------------------------------------------------------- Apriamo i negozi. Nei giorni di blocco domenicale le città non devono svuotarsi ma animarsi con iniziative che portino i cittadini ad incontrarsi in strade finalmente libere dal traffico. È l´appello che i due capigruppo dei Democratici di sinistra, del Comune Beppe Borgogno e della Provincia Stefano Esposito, rivolgono ai sindaci dei Comuni coinvolti nella giornata festiva antismog e ai presidenti delle organizzazioni di categoria Ascom e Confesercenti, Giuseppe Bracco e Valentino Boido. «Si tratta di un provvedimento eccezionale per tentare di far fronte ad un fenomeno altrettanto eccezionale - scrivono nella lettera i due diessini - Sappiamo bene che purtroppo sarà fonte di disagio, ma non vorremmo che fosse vissuto esclusivamente come un sacrificio». Oltre alle varie iniziative che le istituzioni possono mettere in campo, è la proposta, «riteniamo sia utile promuovere l´apertura straordinaria del commercio al dettaglio degli esercizi commerciali, escludendo la grande distribuzione». L´appello, almeno per questa domenica, non è stato raccolto. Sia Ascom sia Confesercenti non ritengono, seppure con posizioni leggermente diverse, che ci siano le condizioni per l´apertura dei negozi. «Innanzitutto i giorni di preavviso sono insufficienti a permettere ai commercianti di organizzarsi - spiega Bracco - In secondo luogo il Comune di Torino ha già in programma una serie di aperture domenicali pianificate per l´intero anno. È evidente che un´iniziativa di questo genere peserebbe sul bilancio quasi interamente in termini di costi». Qualche probabilità che le posizioni si ammorbidiscano per le prossime due domeniche di blocco? Per il presidente dell´Ascom l´ipotesi è improbabile. Più possibilista il numero uno della Confesercenti Boido: «Giudico positivo lo spirito dell´iniziativa, ma i tempi sono troppo brevi. E poi non si può prescindere dalla valutazione sulla difficoltà oggettiva che i cittadini hanno di spostarsi nei giorni di blocco totale. Non escludo però che qualcosa si possa fare in tempi più lunghi». C´è un altro aspetto che il presidente di Confesercenti non vuole passi inosservato: «L´idea di tener fuori la grande distribuzione non è sostenibile. La legge Bersani non lo consentirebbe». Fosse per me, è il commento del sindaco Chiamparino, «i negozi sarebbero aperti tutte le domeniche», mentre Elda Tessore ricorda il calendario di aperture già fissato: «Per questa settimana non è pensabile, ma qualcosa si può forse fare per le domeniche di blocco di marzo». «La Provincia non ha competenze sulle aperture dei negozi - interviene Antonio Saitta che dice di condividere la proposta - siamo però disposti a collaborare con i Comuni per ogni iniziativa destinata a migliorare la vivibilità delle città». Già nella prima giornata di blocco del traffico, ricorda Saitta, è in calendario un´iniziativa promossa dalla Provincia: la manifestazione Cioccolatò interessa numerosi comuni del territorio provinciale (Caluso, Chieri, Collegno, Frossasco, Lanzo Torinese, Luserna San Giovanni, Torre Pellice, Nichelino): «Grazie a Cioccolatò almeno alcuni dei centri interessati dal blocco della auto saranno animati da una manifestazione che prevede fra l´altro l´apertura festiva dei negozi». Nessuna intenzione di far polemica e massimo spirito costruttivo, è la replica di Borgogno ed Esposito: «Non ci aspettiamo che ci sia un risultato immediato, ma ritenevamo fosse utile aprire un dibattito».