Misure antismog, gli interventi per i prossimi tre anni
Verso l'accordo di programma tra Regione, enti locali e associazioni di categoria. Previsti un sistema di blocchi graduali al traffico ed incentivi per l'acquisto di nuovi veicoli
14 October, 2003
FIRENZE - Passo avanti deciso della Regione nella strategia complessiva per il miglioramento della qualità dell'aria nelle aree urbane. Dopo la presentazione avvenuta in Giunta, è stata esposta la scorsa settimana, al tavolo di concertazione con enti locali e associazioni di categoria, la proposta di accordo di programma che contiene le misure per il contenimento dei livelli di concentrazione di PM10 oltre a tutta une serie di azioni, misure, interventi a breve e medio termine, e risorse per ridurre le emissioni di inquinanti nell'atmosfera. Al gruppo di lavoro che si è occupato di elaborare le misure da applicare hanno partecipato rappresentanti dell'Arpat, dell'Anci e dell'Urpt. A breve è prevista la riunione di un tavolo tecnico ed entro settembre si prevede di arrivare alla firma dell'accordo. In primo luogo i provvedimenti puntano a ridurre la fonte principale di inquinamento urbano, ovvero il traffico veicolare. Ma oltre che alle misure previste per il contenimento della produzione di inquinanti derivante dalla circolazione dei veicoli, l'accordo prevede interventi anche per la riduzione delle emissioni provenienti dagli impianti di produzione di energia, in primo luogo gli impianti termici civili. I punti fondamentali dell'accordo prevedono da un lato l'adozione di provvedimenti di limitazione alla circolazione graduali e progressivi (fino al divieto di circolazione totale), per i mezzi maggiormente inquinanti, e dall'altro la programmazione di incentivi per il rinnovo di questo segmento del parco veicolare e motoveicolare. I Comuni destinatari degli interventi previsti dall'accordo sono quelli nei quali, in base alle rilevazioni delle concentrazioni medie annuali di polveri fini effettuate tra il 2000 e il 2002 (e confermate dai dati raccolti fino al 31 agosto 2003), c'è stato il superamento dei valori limite previsti dalle direttive comunitarie per il 2005. Si tratta degli otto Comuni della cosiddetta area omogenea fiorentina (Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Calenzano, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Scandicci e Signa, oltre a Firenze) e dei Comuni di Livorno, Cascina, Piombino, Lucca, Prato, Montelupo Fiorentino, Pisa, Grosseto e Santa Croce sull'Arno. Sulla base dell'accordo in esame, a partire dal prossimo ottobre, è prevista la limitazione progressiva alla circolazione dei veicoli non catalitici e dei diesel immatricolati prima del 1993, compresi i veicoli leggeri a benzina o diesel adibiti al trasporto merci (con capacità di carico inferiore o uguale a 35 quintali e immatricolati prima del 1994), e dei motocicli e ciclomotori a due tempi non omologati ai sensi della direttiva 97/24/CE. I provvedimenti si articoleranno in fasi successive di limitazione della circolazione fino al divieto totale a partire dall'autunno 2006. Si prevede infatti che nell'area omogenea fiorentina, attraverso la sostituzione anticipata del parco veicoli immatricolati prima del '93 con veicoli nuovi, è possibile ridurre entro il 2005 invece che nel 2010 dell'87 per cento le emissioni di Pm10 rispetto allo stesso gruppo di veicoli attualmente in uso e del 56 per cento rispetto al parco-veicoli complessivo. I Comuni si impegnano anche a rinnovare il parco autobus delle aziende di trasporto pubblico locale ed extraurbano (usufruendo dei finanziamenti regionali previsti a tale scopo) e a prendere accordi con associazioni e cooperative di taxisti per incentivare la progressiva sostituzione dei veicoli con altri a più basso inquinamento. Verrà inoltre dato maggiore impulso alla mobilità ciclistica attraverso l'ampliamento della rete ciclabile. Gli incentivi per la sostituzione dei veicoli inquinanti con mezzi a basso inquinamento (metano o GPL) saranno stabiliti dall'Accordo di programma e andranno ad aggiungersi agli incentivi statali già previsti. Si propone che le amministrazioni comunali partecipino nella stessa misura della Regione che nel nuovo Piano Regionale di Azione Ambientale prevede lo stanziamento di 3.5 milioni di euro l'anno per tre anni "Questo è il passaggio da una logica di provvedimenti di allarme a misure strutturali che coinvolgono i segmenti di veicoli responsabili in misura maggiore dell'inquinamento nelle aree urbane - afferma l'assessore Franci. Un tassello importante che va però inserito in una più ampia strategia che preveda un intervento sulla mobilità da una parte e, dall'altra, una incentivazione alla conversione a metano degli impianti termici e alla sostituzione di quelli scarsamente efficienti. Il tutto nell'ottica della promozione della eco-efficienza in tutti i settori".