Smog, sindaci in guerra: ridotti i fondi promessi
da Il Messaggero del 01.03.2005
02 March, 2005
CARLO MERCURI ROMA - Con i pugni in tasca. Così i sindaci si presenteranno oggi pomeriggio alla riunione di Palazzo Chigi. E dire che si erano rilassati, avevano giudicato positivamente le misure messe in atto dal Governo per fronteggiare l’emergenza-smog nelle grandi città. Poi, invece, il ribaltone. Vediamo, nel dettaglio, ciò che è successo negli ultimi giorni. I bus ecologici. Venerdì 18 febbraio, dopo il Consiglio dei Ministri, il titolare dell’Ambiente, Altero Matteoli, dette l’annuncio: il Governo avrebbe destinato 350 milioni di euro all’acquisto di nuovi bus anti-inquinamento. I soldi sarebbero stati reperiti dall’aumento delle accise su benzina e gasolio. I petrolieri si sarebbero fatti carico della maggiorazione delle tasse. Logica e conseguente la soddisfazione dei sindaci, che avevano ritenuto «un buon primo passo» l’impegno del Governo per risolvere il problema dello smog. Il decreto. Il decreto-legge in materia di “Interventi urgenti per la tutela dell’Ambiente, per la viabilità e per la sicurezza pubblica”, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di lunedì 21 febbraio, conteneva invece delle misure alquanto dissimili da quanto era stato convenuto nell’incontro Governo-sindaci. I 350 milioni di cui s’era parlato sono subito diventati 140. Altri 200 milioni sono stati invece destinati al rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri. Un altro centinaio di milioni è stato stanziato per carabinieri, polizia e Vigili del fuoco, al fine del «mantenimento di elevati standard di ordine pubblico, sicurezza e tutela dell’incolumità pubblica». E i bus ecologici, che fine hanno fatto? Per quelli, restano 140 milioni. Più i 110 che Matteoli aveva messo a disposizione direttamente dal bilancio del suo dicastero. Fanno 250 milioni, una cifra nettamente al di sotto di quei 350 milioni annunciati «che sono la condizione minima - come ha detto il sindaco di Roma, Walter Veltroni - perfino per sedersi a discutere» sulle misure anti-smog da prendere. L’incontro odierno. E’ per questi motivi che i sindaci andranno arrabbiati all’incontro di Palazzo Chigi. Il sindaco di Firenze e presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, ha annunciato: «Incontreremo il Governo per definire le linee di un provvedimento che chiediamo ad hoc sulla questione dell’emergenza-smog e inquinamento». Quindi un nuovo provvedimento chiederanno i sindaci, altro da quello appena emanato dal Governo. E la ragione è appunto quella che ha così disegnato Domenici: «Il decreto già varato su questa materia - ha detto - ha infatti varie finalità e solo in parte finisce per finanziare politiche di rilancio del Trasporto pubblico locale». Il presidente dell’Anci ha insistito: «Come Comuni chiederemo che ci sia una correzione di alcuni aspetti del decreto approvato e che si assuma un provvedimento nuovo da parte del Governo che riguardi la lotta all’inquinamento nelle aree urbane». Il nuovo decreto, secondo Domenici, «dovrà riguardare il rilancio del trasporto pubblico locale, politiche di risanamento ambientale, incentivazione di sistemi di riscaldamento non inquinanti e dovrà essere rifinanziato appositamente. Il problema - ha aggiunto Domenici - è trovarsi d’accordo con il Governo su come finanziare un fondo rotativo annuale con queste caratteristiche e che ogni anno venga alimentato. Che, cioè, non sia un fondo che c’è per una volta e poi non c’è più». Il Governo. All’incontro con i sindaci a Palazzo Chigi dovrebbe partecipare lo stesso premier, Silvio Berlusconi, a sottolineare l’importanza dell’appuntamento. Al tavolo si siederanno anche i ministri Matteoli, Lunardi e Siniscalco. Matteoli è determinato: «Dovremo trovare ulteriori risorse per combattere l’inquinamento», dice, e sottolinea: «Il Governo è per la prima volta impegnato fortemente ad affrontare il problema non con provvedimenti d’emergenza, come le chiusure o lasciando i cittadini a piedi, ma con provvedimenti a carattere strutturale». Secondo quanto si è potuto apprendere, l’incontro di oggi assumerà il carattere di un «tavolo aperto». Tra Governo e sindaci saranno analizzate tutte le opzioni possibili per risolvere l’emergenza ambientale.