Importante conferma dallo studio della Regione sulle polveri
Traffico il principale responsabile della polveri sottili - comunicato Legambiente Lazio del 01.03.2005
02 March, 2005
Legambiente “L’unica soluzione per tutelare la salute dei cittadini e rispettare la normativa: drastica riduzione della mobilità privata, a favore di quella collettiva. Una ricetta ovvia, per la quale non c’è più tempo. A Roma una macchina per abitante, in Italia immatricolate ogni anno più del doppio di macchine rispetto ai bambini nati.” “I primi dati dello studio della Regione sulle polveri confermano che il traffico è il principale responsabile della produzione di polveri sottili, con un contributo di circa il 70% sul totale. E anche nei giorni in cui le polveri naturali sono più presenti il massimo della loro influenza sulla concentrazione non arriva al 30%. Allora l’unica soluzione che rimane per tutelare la salute dei cittadini e rispettare la normativa è certamente quella di una drastica riduzione della mobilità privata, a favore di quella collettiva. Una ricetta ovvia, per attuare la quale non c’è più tempo da attendere. –afferma Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio- Pochi giorni fa, presentando lo studio sugli effetti a breve termine degli inquinanti atmosferici, abbiamo avuto la conferma della gravità della situazione per la salute dei cittadini, con patologie rilevate in maniera sempre più consistente anche nei bambini. Una situazione direttamente dovuta all’inquinamento atmosferico legato al traffico veicolare, per almeno il 70% del totale delle polveri PM10 e per addirittura quasi il 100% per le poveri ultra sottili, che sono prodotte esclusivamente dalla combustione. E ricordiamoci anche che l’effetto dell’inquinamento sulla salute è di tipo dose/risposta e quindi non c’è un valore per il quale non accade nulla. Allora non si tratta di fare allarmismo, ma di mettere in atto politiche sempre più stringenti: va ridotto il numero delle automobili estendendo le zone a traffico limitato, recuperando spazio per respirare, puntando sul trasporto collettivo, soprattutto con tram e ferrovie; va riorganizzato il trasporto merci, puntando su tecnologie innovative e su piattaforme di scambio. I cittadini stanno facendo la loro parte, dalle istituzioni ci aspettiamo molto di più. Anche a partire dalla riunione con il governo di questa sera, dalla quale devono emergere fondi per queste politiche e non per nuove ridicole rottamazioni. Diversamente continueremo a costruire un modello che si è già dimostrato fallimentare dal punto di vista della salute, ma anche della vivibilità e della socialità.” Anche il recente studio APAT pubblicato a Dicembre del 2004 è arrivato a risultati simili, monitorando 8 città italiane, tra cui Roma. Testualmente “Le emissioni di PM10 da trasporto stradale sono superiori al 70% del totale in tutte le città (…). Per quanto riguarda i trasporti stradali, i veicoli merci sono la fonte principale delle emissioni di PM10 con valori pari al 46/47%, seguite dalle autovetture, 34-35%, e da moto e ciclomotori, 16-17%, mentre i bus sono responsabili di meno del 3% delle emissioni da trasporto stradale.” “Lo abbiamo ricordato pochi giorni fa: Roma è la città italiana con più alta densità veicolare, con un rapporto di una macchina per abitante compresi i neonati e gli ultraottantenni, mentre in Italia ogni anno vengono immatricolate più del doppio di macchine rispetto ai bambini che nascono. –dichiara Cristiana Avenali, Direttrice di Legambiente Lazio- Siamo in ritardo, per studiare abbiamo avuto i cinque anni di sperimentazione di questa normativa che ora è entrata in vigore e prevede solo che sia rispettata.”