Niente più commissari in Campania
Lo annuncia Matteoli da Napoli: "A fine 2005 si passa alla gestione ordinaria". E su Fibe: "Contratto da rescindere se il Cdr non è cdr". Intanto Catenacci autorizza la discarica di Campagna contro cui avevano protestato i cittadini. da Ecosportellonews
15 March, 2005
Molte novità in Campania negli ultimi giorni. Anzitutto il commissario Catenacci ha firmato l' ordinanza per l' utilizzo della discarica di Campagna (Salerno), contro cui avevano protestato i cittadini. Nell'ordinanza viene ribadito che la discarica chiuderà entro il 31 maggio del prossimo anno. Il capo dipartimento della protezione civile, Guido Bertolaso ha confermato gli impegni per quel che riguarda il monitoraggio costante dell'area e dell'acqua. Inoltre il comune di Campagna sarà sostenuto nelle azioni di incentivo della raccolta differenziata. Sempre Catenacci ha nominato i tre sub-commissari: sono il prefetto Francesco Forleo, l'ingegnere Bruno Mogavero, funzionario del ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Ciro Turiello, già responsabile tecnico-scientifico della struttura commissariale. Tra gli annunci anche quelli del ministro dell'Ambiente. In un tour in Campania Matteoli ha detto che la gestione commissariale in Campania cesserà alla fine del 2005. "Non ci sarà un rinnovo" da parte del governo "bisogna tornare a un regime ordinario - ribadisce il ministro - il comitato di rientro dall'emergenza già insediato deve lavorare. C'è tempo perché Regione e province si organizzino". Il ministro ribadisce che la linea del governo per la Campania per uscire dall'emergenza rifiuti in Campania passa attraverso la differenziata, col recupero e il riciclaggio dei rifiuti, e itermovalorizzatori. "Chi contesta i termovalorizzatori - spiega - pensa a tecnologie superate del passato in cui si bruciava a bassa temperatura e si produceva diossina. Ora con le nuove tecnologie è possibile anche avere termovalorizzatori sicuri per comunità di 100 mila abitanti". Secondo il ministro è importante poi attuare una provincializzazione nello smaltimento rifiuti, e il governo è disposto "a dare un aiuto ai sindaci anche di ordine economico". Matteoli è intervenuto anche su Fibe Impregilo, il cui destino in questi giorni tiene banco nel mondo economico e finanziario. Per Matteoli "se è vero che il Cdr non è Cdr ci sono tutti i presupposti per la rottura del contratto con la società Fibe". Fibe e Fibe Campania, le due controllate di Impregilo che svolgono il trattamento dei rifiuti dell'intera regione Campania, secondo Banca Intesa, Unicredit, Capitalia e San Paolo Imi sono esposte verso Impregilo per circa 170 milioni di euro, pari circa al 15% della posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2004 della holding. Una crisi amplificata dal sequestro da parte della magistratura dal 22 febbraio (prorogato di qualche settimana) dei 7 impianti Fibe per il Cdr (combustibile da rifiuti). Una tegola pesante, anche se è quasi sicuro l'arrivo per Impregilo del prestito ponte di 120 milioni di euro che dovrebbe arrivare in settimana dalle stesse banche creditrici.