LETTI PER VOI - Il Monviso illuminato a giorno?
da La Stampa on line del 5 aprile 2005
08 April, 2005
<b>Sui giornali la notizia è uscita il 1° aprile: possiamo quindi sperare che sia un «pesce». Ma se anche fosse così, vale la pena ugualmente di fare qualche riflessione. Dunque: la Comunità montana delle valli Po, Infernetto e Bronda ha lanciato un bando di concorso, scadenza 20 aprile, per illuminare a giorno il Monviso in occasione delle Olimpiadi 2006.</b>
L’idea non è nuova. il presidente della Provincia di Biella aveva già pensato di rischiarare il monte Mucrone, sopra Oropa, durante le feste di Natale del 2004. La logica è la stessa: farsi pubblicità con una iniziativa clamorosa. In uno spirito di rivincita verso le valli che hanno avuto in sorte le Olipiadi bianche: «Abbiamo poche risorse ma tanta fantasia - ha dichiarato a “La Stampa” il presidente della Valle Po, Aldo Perotti -. Le nostre località turistiche sono state dimenticate dai Giochi invernali, però possiamo rifarci sfruttando l'evento per promuoverci in tutto il mondo. Non sappiamo se sarà possibile davvero illuminare la montagna, ma ci proveremo. Le Olimpiadi sono un'occasione unica. Il Monviso è il nostro testimonial».
Per rischiarare l'intera sagoma del Monviso la Comunità montana ha pubblicato un bando d’asta pubblica. Le ditte dovranno provare di essere in grado di rendere riconoscibile di notte la vetta anche da Torino, dove si svolgono alcune gare. Per la prova sono stati stanziati 10 mila euro. Servirà a vedere «l'effetto che fa».
Il Monviso è una montagna bellissima: solo il Cervino può rivaleggiare per l’eleganza del profilo piramidale. Ma è bellissimo anche il cielo stellato. Ha senso spendere molti quattrini per trasformare una montagna stupenda in un cartellone pubblicitario?
Si può rispondere di sì, ricordando che la durata dello spot sarebbe limitata a dieci notti durante le Olipiadi. Certo, ma non sarebbe comunque una iniziativa educativa in tema di risparmio energetico e di rispetto per l’ambiente: il fine della pubblicità non giustifica i mezzi prescelti. E poi la bellezza delle Valli Po, Bronda e Infernotto sta proprio nel loro essere defilate. Si pensi alla Valle dell’Arc, in Francia, che ha fatto la scelta di conservarsi intatta, lasciando ad Albertville i lustrini olimpionici.
Altra considerazione. Possiamo domandarci come la legge regionale 31/00 emanata dalla Regione Piemonte inquadri una tale iniziativa. La risposta è che con quella legge, notoriamente mal concepita, si può fare ben poco in quanto integra in sé la famigerata normativa Uni10819 e si dichiara non valida per disciplinare l'illuminazione esterna nelle aree protette e per l'illuminazione di elementi naturali