Biodiesel e pasquetta in bici
11 April, 2005
Per il momento la passione per l’olio di colza potrebbe sembrare solo una furbata dovuta al caro petrolio e al caro gasolio e alla opportunità di abbassare il prezzo del carburante mescolandolo con lattine di olio esenti dalle accise, comprate in negozi e supermercati anziché in distributori di benzina. Ma dietro questo fenomeno contingente ci sono motivazioni e spinte economiche e culturali ben più forti, che rendono la questione “bio-carburanti” molto interessante dal punto di vista ecologico. A molta gente piace l’idea che il motore dell’automobile possa essere spinto dalle derivazioni del girasole o della colza (fiori gialli) anziché dal nero liquido fossile che provoca le guerre. E la Coldiretti spinge con entusiasmo persino superiore a quello delle associazioni ambientaliste: lo sbocco “ carburante” garantisce una redditività e una finalizzazione certe a nuove coltivazioni agricole. Ho una raccolta di comunicati della Coldiretti che vantano i benefici dei bio-carburanti sullo smog cittadino. Su questo punto ci sono ancora alcune incertezze, nel senso che comunque sono combustioni che passano da un motore. Bisogna vedere quanto è moderno e pulito un motore, e quanto è attrezzato a usare bene il bio-carburante. Ma in ogni caso non c’è dubbio che ci sarebbe una forte riduzione dello smog e soprattutto una fortissima riduzione della CO2, cioè delle emissioni climalteranti. Il bio-carburante sarebbe un’energia rinnovabile, e per definizione bruciare legna o erba, insomma biomasse, non produce CO2. Abbiamo dunque trovato la soluzione del futuro? Non in modo univoco. Non c’ è spazio per coltivare tanto girasole e tanta colza se si vuole continuare a viaggiare tanto quanto adesso e con i consumi medio-alti dei motori attuali. Occorrono anche il metano e soprattutto le politiche di riduzione dell’uso del mezzo puramente individuale. Ma non c’è dubbio che questa piccola improvvisa “moda” del bio-carburante è un seme buono per il futuro.
Domani è Pasquetta, pare che in gran parte d’Italia non pioverà e si potrà stare all’aperto. La federazione Italiana amici della bicicletta ha per l’occasione ottenuto dalle ferrovie che si possa viaggiare sui treni portando gratis le bici al seguito. Treno più bici, un’accoppiata che sembra antica rispetto alla motorizzazione individuale, ma un’accoppiata vincente se guardiamo al futuro, o anche solo al presente europeo. Fino a pochi mesi fa qualsiasi trasporto di bici in treno costava tre euro e mezzo, anche quando si trattava di brevi tragitti e il percorso era inferiore. La Fiab ha ottenuto che in ogni caso, fino ai tre euro e mezzo, si paghi come il biglietto passeggeri e poi non di più. Sono piccoli passi per concretizzare l’idea che si può combinare mobilità individuale e collettiva senza l’ingombro dell’automobile.
Domenica prossima si va al voto per le Regioni. Volevo dire qualcosa all’altezza, ma mi limito a ricordare che il premio europeo per l’impegno antismog se l’è preso in Italia l’Emilia Romagna. E comunque non ci siamo ancora, da nessuna parte. L’altro ieri si è riunita a Roma una commissione ufficiale sul tema che, nonostante certe minimizzazioni ministeriali, non ha potuto fare a meno di scrivere che rispettare la direttiva è un impegno non inferiore a quello del rispetto del protocollo di Kyoto. Peccato che non hanno detto che è altrettanto un’opportunità. Volevo darvi altre cifre ma son rimasto chiuso fuori casa. Nel condominio in cui ho preso in affitto un locale, non so perché, il portone si apre solo elettricamente. Riparare una serratura del genere è molto più difficile, soprattutto a Pasqua. Un esempio minimale ma significativo di come bruciamo energia elettrica per risparmiare minima energia muscolare, e per..poi rimanere fregati al primo blackout.