\"Uno stop pericoloso Ci serve e subito\"
Il sindaco attacca: vedo rinvii pretestuosi
14 April, 2005
<b>Il Comune di Torino non intende monopolizzare la società di gestione: questo è un vero falso </b>
SINDACO Chiamparino, si riaccende la polemica sull´inceneritore. Ambientalisti e alcuni partiti della maggioranza insistono: il piano provinciale deve essere fermato, si corre troppo.
«Sono passati sei anni, non si può aspettare oltre. Il problema dei rifiuti è prioritario. Adesso il nostro compito è trovare un´alternativa alla discarica che deve essere chiusa prima possibile, il giusto riconoscimento ai cittadini che abitano nella zona nord. Siamo disponibili ad affrontare le questioni tecniche ancora aperte, ma non vorrei che le proteste non fossero altro che pretesti per allungare il brodo oltre misura e non arrivare mai alla soluzione».
Una delle accuse riguarda la posizione di dominio di Torino sugli altri comuni. Si chiede l´associazione d´ambito a garanzia della rappresentanza generale, considerato che in Trm non sono presenti tutti.
«Sgombriamo il campo da qualsiasi fraintendimento. L´obiettivo è di arrivare a riprodurre in Trm le stesse condizioni dell´associazione d´ambito. Se tutti i comuni faranno la loro parte, Torino non andrà oltre la minoranza relativa. Vorrei che fosse chiaro che per noi questa sarebbe la situazione ideale. Se non sarà così e Torino dovesse avere una quota maggiore è solo perché alcuni comuni non hanno le risorse necessarie. La rappresentanza è comunque assicurata anche con una quota minima del 3 per cento».
Fra i punti più critici, il sovradimensionamento dell´inceneritore da 300 a 710 mila tonnellate nel nuovo piano.
«Tutte le statistiche indicano che la produzione dei rifiuti tende ad aumentare e non a diminuire. Quei dati sono stati calcolati tenendo comunque conto di una percentuale del 50 per cento di raccolta differenziata. Se la quantità di rifiuti dovesse davvero calare, si sappia che dal punto di vista economico l´operazione regge anche con un´operatività inferiore».
Gli ambientalisti sostengono che i comuni più virtuosi, quelli che più differenziano, rischiano di essere sanzionati, come spesso stabiliscono i gestori che nei contratti prevedono una penale per chi non consegna il quantitativo prefissato.
«Assurdo, non dimentichiamo che Trm è pubblico e non privato. Il contratto non prevederà mai una clausola del genere».
Si dice che l´obiettivo del 50 per cento è poco ambizioso, che con il porta a porta il bersaglio è stato raggiunto e superato e in altri comuni si fa molto meglio di così, anche il 70 per cento.
«Credetemi, l´obiettivo del 50 per cento si può considerare strepitoso. Abbiamo fissato per il 2005 il 40 per cento in città e si sa che gli incrementi marginali sono i più difficili».
(s.str.)