Smog, il blocco scatta in tutte le città
Inquinamento . Intesa tra capoluoghi veneti sulle misure già adottate a Vicenza: ora deciderà la giunta. Stop ai vecchi mezzi diesel e ai motorini per i giovedì invernali
13 October, 2003
A Padova l’altro giorno non è andato: «Stavo in Prefettura per concertare la prevenzione di incidenti per la partita Vicenza-Verona» . Ma di quanto deciso dai colleghi assessori all’ambiente dei capoluoghi veneti - ritrovatisi per una battaglia comune contro l’inquinamento e tutti presenti fuorché Rovigo che comunque aderisce - Valerio Sorrentino non solo si dichiara entusiasta, ma si sente un po’ un promotore. Nei giorni della crisi atmosferica dell’inverno scorso, quando anche su Vicenza era piombato l’obbligo delle limitazioni stradali per cercare di abbattere smog e polveri, Sorrentino aveva sollecitato un’azione regionale e, appunto, una concertazione di iniziative che uniformasse un Veneto in cui date, orari e prescrizioni sono andati ognuno per conto proprio da una città all’altra. Scontata l’adesione, quindi, alla chiamata ad azioni coordinate fatta dagli assessori di Padova e Verona, Alvaro Gradella e Luciano Guerrini. «Sono del tutto d’accordo con quanto convenuto a Padova dai colleghi - conferma Sorrentino - e, dopo aver esaminato il dettaglio del protocollo d’intesa riportato dal capo settore Elvio Bissoli che ha seguito per il Comune l’incontro, porterò l’argomento all’esame della giunta. L’occasione è già in agenda: sarà nella riunione che la settimana prossima dedichiamo espressamente e esclusivamente all’argomento della prevenzione anti-inquinamento». Interventi di emergenza per i momenti di crisi, quando le micropolveri pericolose per i polmoni superano la soglia d’allarme dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria. E iniziative abbatti-smog di medio periodo, con una giornata fissa di traffico sospeso per i mezzi senza impianti di abbattimento (i non-catalizzati) nei due mesi di coincidenza tra intensa circolazione stradale e condizioni meteorologiche sfavorevoli. Sono queste le due linee d’azione concordate tra i sette capoluoghi del Veneto. Riguarderanno circa il 60 per cento dei 4 milioni di mezzi in circolazione nella regione. Colpiranno le vecchie auto a benzina o diesel e i motorini non aggiornati con le protezioni anti-inquinamento. Il dettaglio delle intese padovane dice così, in attesa di ulteriori aggiornamenti: - il periodo di allerta andrà dall’1 novembre all’1 aprile; - sarà probabilmente il giovedì la giornata di stop preventivo nei confronti dei veicoli senza catalizzatore, per due mesi tra gennaio e marzo; - lo stop riguarderà quindi i mezzi a benzina immatricolati prima del 1993, i mezzi diesel anteriori al 1997, i ciclomotori di prima del 1999; - nei momenti di peggior carico inquinante da micropolveri Pm 10 (probabilmente dopo cinque giorni consecutivi di soglia d’allarme superata) scatterà come misura d’emergenza il blocco dei mezzi non catalizzati per due giorni alla settimana; - in caso di picchi gravi di inquinamento da Pm10, biossido d’azoto e benzopirene sarà valutato di comune accordo tra le Amministrazioni dei capoluoghi l’alternativa tra traffico a targhe alterne per le auto catalizzate e blocco totale del traffico (con le solite eccezioni dei permessi speciali e dei pubblici servizi). È chiaro, com’è stato detto a Padova, che un’azione sintonizzata tra le maggiori città del Veneto - che in prospettiva coinvolgeranno anche i comuni minori confinanti - inciderà in modo deciso sul carico di traffico locale e pendolare: «Il modo giusto, su ampia scala, per intervenire sul problema dello smog» secondo Sorrentino che il 10 ottobre porterà il parere vicentino a una nuova riunione tra assessori veneti, già riconvocata sempre a Padova.