Il Toroc promette aria pura
Il progetto Hector si ispira al protocollo di Kyoto: attenzione sul clima e annullare i gas serra - da Repubblica del 26.04.2005
26 April, 2005
<b>La compensazione Emissioni neutralizzate da piani di efficienza e produzione energetica finanziati dal Piemonte
anidride carbonica Se me produrranno circa centoventimila tonnellate nel corso dei due eventi sportivi
VERA SCHIAVAZZI
EMANUELE GAMBA </b>
I Giochi Olimpici non sono ancora cominciati e già hanno un debito: 120 mila tonnellate di anidride carbonica, quelle che verranno prodotte durante le gare, il trasporto degli atleti, il riscaldamento degli impianti chiusi e dei villaggi. Ma, ciò che più conta, i Giochi sono decisi a «restituire» all´ambiente l´equivalente, sotto forma di aria pulita, dell´inquinamento prodotto. Le Olimpiadi del 2006, dunque, potrebbero essere il primo grande evento internazionale «ad impatto neutro», nel rispetto di quel protocollo di Kyoto che proprio il 16 febbraio del 2006, nel pieno delle competizioni, festeggerà il suo primo compleanno.
«Fin dalla progettazione degli impianti - spiega Roberto Saini, alla guida della direzione ambiente del Toroc - ci si è mossi nella direzione della massima efficienza energetica. Ora si tratta però di compensare gli effetti negativi sul clima, il principale dei quali è appunto la produzione di anidride carbonica, che si produrranno comunque, nonostante gli sforzi compiuti. Il protocollo di Kyoto ha fissato i parametri per calcolare l´impatto e le indicazioni per compensare gli effetti negativi sul clima, noi li stiamo applicando». Così è nato Hector (Heritage Climate Torino), il progetto affidato a Saini e a Ugo Pretato e basato su interventi di vario tipo: dalla riforestazione agli incentivi per chi investe sull´efficienza energetica o sulle fonti rinnovabili.
«Gli effetti del CO2 sul clima sono globali - spiega Pretato - Paradossalmente, non è importante che gli interventi di compensazione avvengano là dove è stata prodotta l´anidride carbonica: il bilancio è planetario, si potrebbe rimediare all´impatto dei Giochi anche costruendo nuovi impianti ad energia rinnovabile in Africa o in Sud America. Ciò nonostante, naturalmente, noi siamo partiti proprio dal Piemonte.
La Regione ha stanziato 3 milioni di euro per incentivare, attraverso un bando che sarà pubblicato nei prossimi giorni, la realizzazione su tutto il suo territorio di progetti di risparmio energetico o di produzione di energia sfruttando le fonti rinnovabili, come i pannelli solari. Ci aspettiamo che le prime realizzazioni possano partire già nel prossimo autunno».
Lo stanziamento regionale è di tutto rispetto, se si considera che il prezzo dei «crediti energetici» previsti a Kyoto oscilla tra i 6 e i 10 dollari per ogni tonnellata di CO2 prodotta. Ma il calcolo sull´impatto ambientale dei Giochi è stato fatto basandosi soltanto sulla presenza degli impianti, degli atleti, dello staff olimpico e sui loro spostamenti. Non sono compresi gli spettatori, che a loro volta dovranno viaggiare e riscaldarsi, producendo ulteriori gas inquinanti.
«Aggiungeremo anche questo dato - spiegano Saini e Pretato - non appena un saremo in grado di fare previsioni più precise sugli spettatori basandosi anche sulle prevendite dei biglietti. A quel punto il nostro "debito" crescerà: stiamo già lavorando ad altre iniziative per ripianarlo». Tra i sogni nel cassetto c´è quello, che dovrebbe però sposarsi con la sensibilità di qualcuno tra gli sponsor privati, di un progetto ambientale targato Toroc in qualche altra area del mondo, un segno da lasciare per ricordare le prime Olimpiadi «ecologicamente corrette».
Ma che cosa accadrà quando, all´indomani delle gare, il Toroc chiuderà i battenti della grande kermesse olimpica e, in tutti campi, bisognerà fare i conti con un´eredità non sempre facile? «Le istituzione che ci fanno da partner resteranno - rispondono in corso Novara - Oltre alla Regione, stiamo lavorando da tempo anche con la Provincia di Torino e col Comune di Pinerolo: saranno loro a vigilare sul buon utilizzo dei contributi e sul fatto che non sia sperperata questa "occasione" ambientale».
Corsia, vocabolo derivato dal latino currere. Letteralmente, dunque, il posto dove si corre. Nello sport, è il settore di una pista, delimitato da precisi segnali di demarcazione, all´interno del quale ciascun atleta deve procedere. Prerogativa soprattutto dell´atletica e del nuoto (ma anche della vela), negli sport invernali la si trova nel pattinaggio di velocità sul ghiaccio o in certe gare dello sci di fondo, anche se soltanto nel tratto iniziale della competizione. Su Torino 2006, invece, incombe un altro tipo di corsia, quella preferenziale, che sezionerà le strade della città e delle valli e dividerà la popolazione automobilistica tra chi può e chi non può, anche se molti che non potrebbero finiranno per potere. Perché in Italia c´è sempre qualcuno che riesce ad aprirsi una corsia preferenziale, e a correrci dentro facendo marameo.