LETTI PER VOI - Così il "sole artificiale" decide l´illuminazione più efficiente
da La Repubblica del 15.05.2005
16 May, 2005
All´Environment Park il centro del Politecnico che studia il comfort visivo
Il prossimo anno partirà una sperimentazione nelle scuole torinesi
In un grande stanzone nero un faro da teatro colpisce i modelli dei palazzi da monitorare
Basta un clic e oplà, il cielo terso diventa nuvoloso. E in una frazione di secondo i tiepidi raggi di sole invernale si trasformano in abbagliante luce estiva. Le previsioni meteorologiche cesseranno di esistere? No, perché il cielo è finto e il sole è una sorgente di luce artificiale che illumina un enorme stanzone con soffitto, pavimento e pareti nere. Benvenuti nei laboratori del Centro di ricerca e sperimentazione illuminotecnica (Cersil) del Politecnico, ospitati nei locali dell´Environment Park di via Livrono. Qui si studiano gli effetti della luce naturale su modellini in scala che riproducono musei, biblioteche, edifici storici e abitazioni. «Il nostro scopo – spiega Chiara Aghemo, responsabile del Cersil - è aiutare architetti e ingegneri a realizzare edifici più efficienti in termini di risparmio energetico e comfort visivo. Calcolando la distribuzione della luce naturale per diversi periodi dell´anno, si possono infatti studiare i sistemi di schermatura alle finestre, i condotti di luce come i lucernai che convogliano i raggi solari nei luoghi che ne sono privi e i tipi di vetro più adatti». Al bando dunque zone buie, ombre e fastidiosi riflessi. Soprattutto quando ad essere abbagliati sono gli studenti di un´aula scolastica o i visitatori di un museo. La simulazione avviene grazie al primo (e unico in Italia) "cielo artificiale a porzione di volta", un progetto finanziato dal Ministero dell´Università e Ricerca Scientifica, oltre che dal Politecnico, con la collaborazione dell´Environment Park che ha fornito locali e parte delle attrezzature. «Esistono anche dei software per questi scopi – prosegue la docente - ma sono troppo complessi». Il cielo artificiale non è altro che un enorme spicchio di volta formato da 25 dischi luminosi. Di fronte, nell´angolo opposto della parete, si trova il Sole artificiale, un proiettore teatrale modificato che riproduce le principali caratteristiche della luce del Sole. Al centro della stanza, su un piano rotante, campeggia Palazzo Madama, un modellino in scala alto appena 50 centimetri. Qui, tra le colonnine e gli archi, vengono inserite le sonde che servono per acquisire i dati sulla luce. Illuminati dal sole artificiale sono finiti diversi modellini di edifici noti, tra cui la Promotrice delle Belle Arti e la biblioteca di Alessandria. Ma lo studio sulla luce naturale era previsto anche nelle linee guida per la progettazione degli edifici delle Olimpiadi. «Tutti buoni propositi che per ora sono rimasti sulla carta» precisa Aghemo. In compenso però, da settembre dovrebbe partire un esperimento che durerà un anno e che coinvolgerà alcune scuole torinesi. «Si tratta di provare diverse soluzioni di illuminazione naturale, monitorando le risposte degli studenti con questionari al fine di rendere più confortevole l´ambiente e di limitare i consumi energetici».
MARCELLA MIRIELLO