Blocco dei motorini, no degli esercenti
MISURA RITENUTA INEFFICACE CONTRO GLI SCIPPI NEL CENTRO STORICO. SI SOLLECITA LA VIDEOSORVEGLIANZA
18 May, 2005
di Nancy De Maio
Il Comune di Napoli accelera i tempi per le videocamere in città. Primo bilancio per l’area dei Decumani negata alle due ruote, con controlli giorno e notte ai varchi dell’area. Ma gli episodi di criminalità continuano a rimpire le cronache. Se l’assessore alla Mobilità Nicola Oddati attende il primo mese dall’applicazione del provvedimento, i commercianti bocciano senza riserve il blocco delle due ruote. Sotto accusa però l’eccessivo clamore sul centro storico e il pericolo di fuga dei turisti proprio nei due mesi di maggiore afflusso,con le iniziative del Maggio dei Monumenti e il bel tempo di inizio estate.
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Dopo l'omicidio di Emilio Albanese, riemergono e si riaprono ferite vecchie e nuove del capoluogo campano, dalla micro delinquenza alla criminalità organizzata. Incredulità e sgomento, terrore e paura.
Sembra di vivere su un campo minato, non c'è sicurezza, non c'è protezione. Questi gli umori della gente e dei commercianti, spaventati dagli episodi degli ultimi mesi, che confermano l'aumento di violenza anche nel centro storico. Concetta Prezioso, edicolante di via Santa Maria di Costantinopoli, ricorda l'ingegnere 69enne ucciso in un tentativo di rapina, suo cliente abituale, e si lascia andare ad uno sfogo personale sulla mancanza di tutela per chi vive e chi opera nella zona. I commercianti si sono già mobilitati, avviando una prima clamorosa forma di protesta, sospendendo le attività commerciali nel giorno dei funerali. Ormai gli esercenti di Napoli sono sul piede di guerra: la criminalità deve essere sventata, altrimenti il circolo virtuoso di lavoro-commercio-economia ne risentirà in maniera disastrosa. Il questore di Napoli, Oscar Fiorolli, sollecitato da più parti, promette di fronteggiare l'emergenza, distribuendo molti più agenti in strada, piuttosto che negli uffici. Intanto il prefetto, Renato Profili, che ha disposto la presenza di quaranta vigili presso i Decumani, interviene sulla necessità di dotare il centro storico di un sistema di videosorveglianza, che copra le zone "calde", tra cui, dopo gli ultimi eventi, c’è anche il centro storico. Purtroppo, però, l'impiego capillare delle forze dell'ordine, già caldeggiato dal presidente dell'Ascom, Maurizio Maddaloni, da solo, non basta: l'attività di contrasto deve cominciare dal basso, sul piano culturale e sociale, in modo che i cittadini avvertano la presenza forte di un sistema che li tuteli, a tutti i livelli. La morte di Emilio Albanese, avvenuta in pieno giorno e in un luogo centralissimo, ha generato una sorta di panico collettivo. Al timore dell'aggressione, si aggiunge quello dell'omertà, piaga endemica. La morte di Albanese è solo l'ultimo degli episodi di violenza che, in un'inesorabile spirale, sta allargando il raggio della criminalità partenopea. Persino il centro storico sembra essere ridotto ad una delle tante Scampia partenopee. A partire dall'aggressione alla coppia di omosessuali a piazza Bellini, lo scorso 27 ottobre, si registra un'escalation di intimidazioni e di bravate, non da ultima lo schiaffo a bordo dei motorini a turisti e passanti. Un passatempo diventato un vero e proprio lavoro per le baby gang che si aggirano nei vicoli del centro storico. Anche per loro è stato attivato il divieto di circolazione per le due ruote.
Secondo Ciro Di Somma, ristoratore del centro storico: ”Il pericolo è l’allontanamento dei turisti a causa anche dell’enorme clamore causato dal divieto imposto dall’amministrazione comunale e - aggiunge l’esercente - si rischia l’effetto contrario”. Ma già da alcuni mesi per il centro storico, si registra una battuta d’arresto in termini di presenze di clienti nei locali. Se il “quartiere latino” nei dintorni dell’Università, atttirava i giovani nei locali notturni, adesso il popolo della notte partenopeo, è tutto riversato a Chiaia, nel quadrilatero di via Alabardieri, vicoletto Belledonne e le viuzze alla spalle di piazza dei Martiri. Ma se gli esercenti del centro storico piangono, quelli di Chiaia certamente non ridono. Questi ultimi è in arrivo una Ztl, cioè una zona a traffico limitato, che già nei giorni delle festività natalizie ha creato non pochi problemi ai residenti e ai commercianti.
Questa volta però ci saranno sostanziali novità nei sensi di marcia e nelle deviazioni verso le strade che portano verso la Riviera di Chaia.
Parere negativo è già stato espresso dal presidente del centro commerciale Nuove Botteghe dei Mille Dadà Rocco,in prima linea contro la maxi isola pedonale di Natale e contraria alla modifica della circolazione, in assenza di un piano organico che preveda nuovi parcheggi per i clienti dei negozi di via Dei Mille e dintorni. “L’isola pedonale notturna di Chiaia - afferma Massimo di Porzio, titolare del ristorante “Umberto” di via Alabardieri e presidente dell’Assoristoratori dell’Ascom-Confcommercio della provincia di Napoli - ripropone ancora una volta il problema dell’accesso all’isola per chi, di sera, deve parcheggiare e raggiungere i locali della zona”. Anche in tema di sicurezza, nel quartiere di Chiaia sono numerose le richieste per accelerare l’inter di installazione delle videocamere in dotazione alle forze dell’Ordine. Alla chiusura dei cantieri attualmente aperti in via Chiaia e in piazza dei Martiri, e dopo la sistemazione definitiva di piazza San Pasquale, il tema della sicurezza nelle strade dello shopping sarà riproposto dal parlamentino di quartiere, impegnato anche sul fronte della protezione dei singoli esercizi commerciali, mediante una serie di appuntamenti informativi su “Securshop”, il sistema di videosorveglianza e allarme antifurto e antirapina che è collegato direttamente con la sala operativa della Questura di Napoli.