Giappone: senza giacca e cravatta ...per risparmiare sui condizionatori
Appello del primo ministro ai dipendenti pubblici..Per rispettare Kyoto, tre gradi in più d'estate negli uffici pubblici. Da Basilicatanet, TGCOM e VITAONLINE
01 June, 2005
Roma
I giapponesi si tolgono la cravatta per salvare l’ambiente
01/06/2005 11.12.00
[Economia]
di Federico Pace
Per strada si vedono gia i primi bermuda, le magliette a maniche corte e i colori sgargianti. A indossarli sono i piu accaldati. Cosi, almeno sembra, si sopporta meglio il caldo gia molto insistente. Negli uffici pero, per la gran parte, quasi tutti sotto il refigrerante regime dell’aria condizionata, gli abiti sono quasi gli stessi dell’inverno passato. Soprattutto per gli uomini. Che indossano, non sempre per propria scelta, la stessa monotona divisa: la giacca e la cravatta. Come se il pianeta non fosse regolato dal trascorrere delle stagioni.
A Tokyo le cose vanno invece in maniera diversa. Tutti gli impiegati pubblici, compresi i dirigenti, potranno lasciare a casa, a partire da stamattina e fino alla fine di settembre, la giacca e la cravatta. A chiederglielo e il primo ministro in persona Junichiro Koizumi che e apparso nei giornali in manica di camicia e libero del “legaccio” al collo per dare l'esempio.
L’obiettivo e nobile. Il Governo ha infatti deciso di aumentare la temperatura dei condizionatori d’aria (da 25 a 28 gradi) degli uffici pubblici in modo da tagliare le emissioni di gas serra in rispetto al protocollo di Kyoto che prevede una riduzione del 6% da qui al 2012. La 'licenza' dalla cravatta permettera loro cosi di sopportare meglio il caldo che comincera a sentirsi anche negli uffici.
E cosi in questi giorni si e visto il ministro dell’ambiente giapponese, Yuriko Koike, provarsi in un complesso e insolito compito: spiegare ai dipendenti pubblici come combinare colori e abiti mantenendo un aspetto professionale seppur privi dei classici indumenti.
E non finisce qui. Alla World Expo che si terra il 5 giugno ad Aichi e avra come tema le tecnologie che aiutano l’ambiente, il ministro presentera una vera e propria linea di abiti e i grandi manager delle aziende si presteranno a sfilare per mostrare ai loro dipendenti che si puo vivere anche senza cravatta.
Ma non tutti sono cosi ottimisti. I precedenti infatti non fanno pensare che gli impiegati pubblici seguiranno i consigli pure cosi insistenti. Il tentativo di favorire un abbigliamento salva-energia non e cosa nuova in Giappone e quando fu tentato (alla fine degli anni '70 e ai primi anni '80 per rispondere alla crisi energetica) non ebbe particolare successo.
C'e da credere che qui in Italia, invece, non sarebbero pochi i dipendenti, privati o pubblici, pronti a sopportare un poco piu di caldo pur di potersi liberare almeno durante la bella stagione della giacca e della cravatta.
DA TGCOM
In camicia per l'ambiente
Giappone, singolare iniziativa
Primo ministro Junichiro Koizumi in testa, il Giappone dei ministeri è da oggi in maniche di camicia, senza la tradizionali giacca e cravatta, per risparmiare energia e contribuire a combattere l'effetto serra. " Guardate come si sta bene così - ha esclamato un raggiante Koizumi nel raggiungere con una casacca blu chiara quasi da spiaggia il suo ufficio nella residenza ufficiale al centro di Tokyo - Mi auguro che tutti, anche nel settore privato, seguano questo esempio".
"E' molto meglio. Siamo tutti più rilassati", ha detto nella sua conferenza stampa quotidiana il portavoce ufficiale del governo Hiroyuki Hosoda in camicia bianca. La notizia è stata l'apertura del principale notiziario della rete pubblica 'Nhk', che ha mostrato lunghe teorie di dipendenti pubblici entrare nei ministeri in maniche di camicia, in improvviso mutamento di palcoscenico rispetto al giorno prima quando giacca e cravatta erano l'abito di ordinanza.
Soltanto qualche 'mosca bianca" si e' azzardata a conservare la cravatta. A giugno in quasi tutto l'arcipelago giapponese comincia la stagione delle piogge monsoniche che prosegue fino a luglio avanzato, con un clima umido e afoso che scatena la corsa all'accensione dei condizionatori d'aria. " Dobbiamo fare il possibile per risparmiare energia e per abbassare l'emissione di gas nocivi nell'atmosfera", ripete da giorni Koizumi. E i grandi magazzini della capitale hanno lanciato da oggi sul mercato nuove camicie che, assicurano, "fanno fare bella figura anche senza cravatta
Giappone: via la giacca per tagliare energia
di Sara De Carli (s.decarli@vita.it) DA VITA ON LINE
01/06/2005
La nuova strategia del governo giapponese per risparmiare energia elettrica
E' un po' come se Luca di Montezemolo sfilasse in passerella in bermuda e canottiera. E non per provocare, ma per dare il buon esempio a tutti gli impiegati delle imprese italiane, inclusi i dipendenti statali. Messaggio: al bando giacca e cravatta, andate in ufficio con abiti più leggeri, userete meno il condizionatore e farete risparmiare il paese sulle bollette dell'energia elettrica.
L'idea è venuta a Yuriko Koike, ministro giapponese per l'ambiente, che ha proposto di rivoluzionare l'abbigliamento da lavoro per contribuire allo sforzo nazionale per far scendere le emissioni di gas serra del 6% entro il 2012. In Giappone l'abbigliamento da ufficio è tradizionalmente molto formale, abito nero, camicia bianca e cravatta scura: in estate questo costringe a un utilizzo massiccio di condizionatori. La cui stagione si apre proprio oggi, 1 giugno. Via la giacca dunque, per prevenire il riscaldamento terrestre.
Tra mille perplessità (in Giappone il rapporto con i clienti contempla un rituale molto delicato), il primo ministro giapponese, Junichiro Koizumi, ha indetto un concorso per scegliere l'abbigliamento estivo da proporre per l'estate 2005. Tra 3200 proposte alla fine è stato scelto il Cool Biz. Che sarà presentato in passerella il 5 giugno, in una sfilata a cui parteciperanno tredici dirigenti di società leader del Paese. A cominciare da Hiroshi Okuda, presidente della Toyota e della Confindustria giapponese.
Nel frattempo il nuovo impiegato modello, in maniche di camicia, già campeggia nelle vignette di Kenshi Hirokane, il maggior vignettista del Paese. Naturalmente su invito del governo.