Ci vuole una cultura di rispetto per l’ambiente
Intervista ad Andrea Cirelli, l'ex direttore di Federambiente, attuale responsabile dell' Autorità per la vigilanza dei servizi idrici e di gestione dei rifiuti urbani della Regione Emilia Romagna
14 June, 2005
<b>di Sergio Capelli</b>
<b>Dott. Cirelli, il 16 luglio è una linea rossa ben chiara da 2 anni. Una direttiva europea, recepita nel marzo 2003, che pone dei limiti precisi al conferimento dei rifiuti organici in discarica. Eppure non si vedono movimenti da nessuna parte in Italia…</b>
Purtroppo in Italia da troppo tempo si prosegue ad adottare un atteggiamento pessimo nei confronti delle leggi e delle prescrizioni. Si continua a considerare le normative non vincolanti nel pieno stile “fatta la legge trovato l’inganno”.
Ma è storia vecchia: già il decreto Ronchi e la legge Galli avevano posto dei paletti, delle limitazioni e dei concetti ben chiari, eppure ancor oggi…
<b>Cosa cambierà, dunque dal 16 luglio?</b>
Il 16 luglio è una scadenza fissata ormai da due anni. Io mi auguro che davvero accada qualcosa, che ci sia un contraccolpo forte, ma prevedo una politica di proroghe e deroghe. La politica dello struzzo.
<b>Cosa la porta a credere che sarà questo l’atteggiamento assunto?</b>
Teniamo conto di due fattori: in primis in Italia il 70% dei rifiuti finisce in discarica; in secondo luogo le poche raccolte differenziate che si fanno, mediamente non si fanno sull’organico, o non puntano su questa frazione. D’altra parte la differenziazione della frazione putrescibile non è incentivata, e il suo smaltimento è decisamente disorganizzato, al momento attuale.
<b>A cosa è dovuto questo atteggiamento sulle politiche ambientali?</b>
In Italia manca una cultura del rispetto dell’ambiente, c’è un’assenza totale di attenzione sui temi ambientali. Un esempio chiaro di questa tendenza è, a livello governativo nazionale, quello della legge delega sulle questioni ambientali: ancora non esiste…
<b>E come si può uscire da questo empasse?</b>
Con coscienza, creando una cultura del rispetto sui temi ambientali. Ora non vorrei passare per un oltranzista, ma ha notato come ormai tutti mettano le cinture di sicurezza in auto o come nessuno fumi più nei locali pubblici?...
Non possiamo sperare che siano i cittadini a sostituirsi alle istituzioni: che le istituzioni facciano il loro dovere!