La centrale eolica più grande sarà alla foce del Tamigi. si chiamerà London Array
250 turbine alte 100 metri. Entro il 2011 il Regno Unito la dovrebbe costruire
15 June, 2005
La Gran Bretagna batte tutti in fatto di eolico. Secondo una notizia diffusa la scorsa settimana dal quotidiano britannico "Indipendent", entro il 2011 sarà costruita davanti alla foce del Tamigi una centrale eolica da 1000 MW, la più grande del mondo, in grado di soddisfare la domanda energetica di un quarto delle abitazioni di Londra.
Secondo il progetto, ancora in attesa di approvazione, la wind farm, situata su un'area complessiva di 254 chilometri quadrati al largo delle coste del Kent, dovrebbe avere 270 turbine dell'altezza di 100 metri. Costo dell'investimento: 2,1 miliardi di euro, assicurati dalla London Array Ltd, un consorzio composto da Shell, E.On Renewables e Core, società anglo-danese.
Già 18 mesi fa il consorzio aveva ottenuto i diritti necessari per la costruzione della centrale, ma ha preferito attendere le ultime settimane prima di inoltrare la richiesta ufficiale al governo e alle autorità locali.
A pieno regime la centrale assicurerà il 10% di elettricità di origine rinnovabile, che secondo i piani di Blair dovrebbe al 2010 raggiungere il 10% dell'energia totale prodotta.
Inevitabili le critiche. Tra gli oppositori al London Array - è questo il nome scelto per la centrale - il Porto di Londra, che ritiene la gigantesca struttura un pericolo per le navi. Il quotidiano londinese "The Guardian" riporta invece le preoccupazioni della Società Reale Britannica per la Protezione degli Uccelli (Rspb), per l'impatto che una centrale eolica di tali dimensioni potrebbe avere sulle popolazioni di uccelli marini. Il portavoce della Rspb ha infatti detto: "Siamo preoccupati per l'estensione del progetto che minaccia una popolazione di uccelli (Strolaga e Colimbo) protetta a livello internazionale perché a rischio di estinzione. Un'area di minori dimensioni sarebbe certamente meglio per le popolazioni di uccelli della zona". Ma associazioni ambientaliste sembrano invece sostenere il progetto. Tony Juniper, direttore di Friends of the Earth, ha detto "Il cambiamento climatico è oggi il maggiore problema per il Pianeta. Progetti come quello della centrale eolica London Array sono esattamente le vie di sviluppo che dovrebbero essere intraprese urgentemente per risolvere il problema e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di riduzione di anidride carbonica".
In passato diversi progetti per la costruzioni di altre centrali off-shore sono stati bocciati per problemi logistici e di ecosistema, mentre per quelle in-shore gli ostacoli principali sono tradizionalmente di natura economica.
Un portavoce del consorzio ha assicurato che la centrale sarà posizionata a debita distanza dalla costa quindi non visibile a occhio nudo, mentre è stato calcolato che la sua attivazione garantirà una riduzione annua di 1,9 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica.
Attualmente in Gran Bretagna sono in funzione due centrali eoliche off-shore, una a North Hoyle, sulla costa Rhyl nel nord del Galles, e una a Scroby Sands, nei pressi del Great Yarmouth.