Zamboni conferma il pedaggio
da Il Resto del Carlino del 11.06.2005
17 June, 2005
<b>Pedaggio in centro si', modello Londra no. Di fronte a commercianti ed imprenditori, Maurizio Zamboni, assessore alla Mobilita' della giunta Cofferati, precisa le sue intenzioni e difende con forza la proposta di introdurre forme di "road pricing" per l'accesso al centro storico di Bologna</b>
Spiega l'assessore: "Londra non c'entra nulla, quello e' un sistema che ha dato dei risultati, facendo diminuire gli accessi del 18% in quattro anni, ma ha in se' problemi fortissimi. La nostra proposta ha invece una funzione sussidiaria per assorbire l'eccesso di rigidita' del sistema di telecontrollo", quello cioe' fondato su Sirio e Rita sul quale l'attuale amministrazione di Palazzo d'Accursio sta puntando come risposta all'emergenza traffico. Falsi e tendenziosi, quindi, i paragoni con la capitale inglese: non pagamenti sistematici per spostarsi nella zona "protetta", ma accessi in centro a chi non ha il permesso "per esigenze di carattere assolutamente straordinario".
Di certo, pero', il timore dei negozianti in citta' e' cresciuto parecchio. Dopo l'accensione di Sirio, ora scorgono nelle linee di indirizzo sul Piano generale del traffico urbano di Zamboni (approvazione nel 2006) la tegola di ulteriori restrizioni agli accessi nel centro storico.
"Ho due negozi in centro, ora sono nelle condizioni di decidere se continuare la mia attivita' o chiuderla", dice il commerciante e imprenditore Paolo Castelli aprendo il convegno di questa mattina all'Oratorio dei Filippini di Bologna, organizzato dalla Compagnia delle opere assieme agli imprenditori dell'Api.
Di fronte alle critiche, Zamboni rassicura, ma allo stesso tempo rilancia: sul traffico una svolta non puo' essere rimandata, mette in chiaro l'assessore nell'arena preparata dalla Compagnia.
Per mettere pepe al dibattito, e affrontare lo scivolosissimo tema traffico senza "Ne' totem ne' tabu'" (questo il titolo dell'incontro), il presidente della Compagnia delle tecniche Paolo Vestrucci mostra i dati Arpa degli ultimi anni e spiega che tutto sommato la situazione dell'inquinamento atmosferico non e' cosi' preoccupante: "A fronte di un traffico urbano in continua espansione- dice- abbiamo dati sostanzialmente in calo grazie al miglioramento tecnologico", ad esempio quello dei motori. Nonostante gli sforamenti delle polveri sottili (nel 2005 gia' 56 sui 35 teoricamente "concessi" dall'Ue), insomma, le medie "tengono": 48 microgrammi di pm 10 al metro cubo nel 2001-2004 a Bologna, recita il dato.
Una tesi sostenuta anche da Giorgio Praderio, docente dell'Alma Mater: "La situazione dell'inquinamento e' difficile ma sotto controllo, tutto sommato si riesce a rientrare nelle medie di legge".
"Una esposizione molto tranquillizzante, sulla quale sono abbastanza dubbioso", ribatte Zamboni. I dati sono veri, ammette l'assessore, ma la situazione dell'aria non e' che un aspetto del problema traffico.
"Abbiamo due milioni di spostamenti al giorno, di questi la meta' sono interni al Comune di Bologna, un quarto di relazione coi Comuni vicini, un altro quarto, 500 mila, di attraversamento- elenca Zamboni - Un trend devastante, se lo lasciamo proseguire si rischia la paralisi della citta'".
Il rimedio non puo' essere allora che un cambiamento di modello: puntare decisamente sul trasporto pubblico a scapito di quello privato, ma "senza cadere nella trappola di una guerra ideologica".
L'assessore approfitta dell'occasione anche per rilanciare l'addizionale sul bollo come sistema per sbloccare l'impasse del Servizio ferroviario metropolitano: "Potrebbe essere una delle fonti per destinare risorse al Sfm, se non si costruisce una fonte costante il servizio non partira' mai", manda a dire alla nuova giunta regionale.
"Sono 25 anni- ricorda Zamboni- che si parla del Sfm". Tra gli ospiti del convegno ci sono anche il presidente del Collegio dei costruttori, Marco Buriani, allarmato per il ristagno della situazione ("questo territorio sta cominciando a perdere i pezzi, siamo al codice rosso"), quello della Lega delle cooperative Giampiero Calzolari ("recuperare la capacita' di decidere, la contrapposizione tra interessi diversi puo' portare alla paralisi", il suo invito) e il presidente della fondazione del Monte, Stefano Aldrovandi.
Per sbloccare la situazione, i costruttori chiedono agli amministratori locali di tornare al dialogo con il potere centrale: "Basta con la Bologna autoreferenziale, la citta' non puo' continuare ad avvitarsi in se stessa come sta avvenendo oggi", ammonisce Buriani. Per rispondere ai problemi di mobilita' servono nuovi posti auto che non ostacolino nello stesso tampo la circolazione dei mezzi.
"Questa citta' deve progettare un sistema di parcheggi non di grandi dimensioni, ma frequenti, a ridosso del centro storico- afferma il presidente del Collegio costruttori- Non importa se sopra o sottoterra".