Nuotare nel Po
da La Repubblica del 17.07.2005
18 July, 2005
<b>Paolo Hutter</b>
Lungo la linea dell’ombra che ci protegge dal sole cerchiamo soluzioni vecchie e nuove per rinfrescarci dalle ondate di calore senza essere completamente risucchiati dai condizionatori d’aria.
Molte delle ricette nuove ed ecologicamente corrette sono un ritorno a qualche decennio fa.
Come l’uso quotidiano della bicicletta - che oggi torna di moda - era comune negli anni 50, così era comune la pratica di bagnarsi nel Po, straordinaria piscina naturale gratuita. Non è un caso che l’attuale presidente del tratto torinese del Parco del Po fluviale, Emilio Soave, classe 1940, abbia imparato a nuotare nel Po in città. “In quella estate andavo al Po, un ora o due al mattino” scriveva Cesare Pavese (La bella estate) “Mi piaceva sudare al remo e poi cacciarmi nell’acqua fredda, ancora buia che entra negli occhi e li lava. Le volte che sudavo sull’acqua, mi restava poi per tutto il giorno il sangue fresco, rinvigorito dall’urto col fiume.” Immagino Pavese che si riveste, si mette la cravatta e torna in ufficio, come ho visto fare agli impiegati di Stoccolma, dopo il bagno della pausa- pranzo. In una domenica estiva come questa, cinquant’anni fa,migliaia di persone andavano a contatto con l’acqua del fiume. Remando dai Murazzi, o conducendo le barche con la pertica e soprattutto bagnandosi e nuotando. Le spiagge erano tutte a monte del ponte delle Molinette, verso Moncalieri.Alla confluenza del Sangone c’era un pioppeto che ombreggiava la spiaggetta. Il lido del Pilonetto dove adesso c’è la Piscina Lido precedeva il cosiddetto “Riverbruten” dove i “truzzi” di allora sfoggiavano i primi slip. . Si è andati avanti fino all’inizio degli anni 60: poi arrivarono più o meno insieme il boom dell’automobile, l’aumento dell’inquinamento, le analisi chimiche e batterologiche.I campionati di nuoto pinnato del 1964 furono il canto del cigno dei bagni a Torino.Oggi se si vuole nuotare nel Po senza divieti di balneabilità e con un bel paesaggio si può andare a Carignano o a San Raffaele Cimena. Ma la nuotata extraistituzionale in faccia ai Cappuccini ( l’abbiamo provata in vista del Big Jump odierno) è emozionante culturalmente, e del tutto tranquilla dal punto di vista della temperatura e delle correnti.