Plastica, i problemi del riciclo
A lanciare l'allarme è Assorimap, l'Associazione dei riciclatori di materie plastiche. Secondo gli ultimi dati del 2003, la quantità di materiale trattato è calata del 9,8% rispetto all'anno precedente - da Ecosportello News del 18.07.2005
18 July, 2005
Riciclo della plastica in crisi. A lanciare l'allarme è <b>Assorimap, l'Associazione dei riciclatori di materie plastiche</b>. Secondo gli ultimi dati disponibili (quelli relativi al 2003), la quantità di materiale trattato <b>è calata del 9,8%</b> rispetto all'anno precedente e il coefficiente di utilizzo degli impianti è sceso al 56%, il valore più basso dal 1992.
"Il sistema industriale di riciclo soffre di una crisi di disponibilità -<b> ha detto il presidente dell'organismo Antonio Diana </b>- e le ragioni di questa crisi sono da ricercarsi nel lento sviluppo della raccolta differenziata, soprattutto nelle regioni del centro-sud Italia."
Fino a un anno fa, dice ancora il presidente di Assorimap, "per coprire parzialmente il deficit di materia prima, le aziende del riciclo si sono rivolte in misura crescente alle importazioni dai Paesi europei <b>(Francia, Germania, Belgio), passate dal 16 al 20% </b>per quanto riguarda il pre-consumo e oltre il 10% per il post-consumo".
In particolare, "noi importiamo circa <b>45mila tonnellate di contenitori pet e 10-15mila tonnellate di hdpe</b>". Ma anche su questo fronte la disponibilità è diventata più limitata "per i ben noti motivi di sviluppo di nuove capacità in altri stati europei, tesi a costruire e salvaguardare una propria industria nazionale del riciclo, nonché rastrellamenti o esportazioni di rifiuti a opera di acquirenti cinesi".
Il sistema consortile che fa capo al Conai (il consorzio obbligatorio per la gestione e il riciclo degli imballaggi) - Corepla (il consorzio creato ad hoc per gli imballaggi della plastica) - ha detto Diana - devono "<b>incrementare i livelli di raccolta differenziata</b> del centro-sud Italia, riducendo il differenziale con quelli del nord Italia, attraverso specifici piani di sviluppo". Inoltre "occorre orientare le risorse per uno sviluppo della raccolta su materiali di comprovata riciclabilità, puntando sulla massima valorizzazione industriale del rifiuto e sulla riduzione del costo di trattamento per il sistema".
Oggi "vengono raccolte tutte le plastiche indipendentemente dalla possibilità e dalla convenienza del recupero e del riciclo", osserva <b>Alessandro Marangoni di Agici (società di consulenza)</b>. Ma visto che "l'obiettivo quantitativo posto dalla nuova direttiva <b>- il 22,5% per il 2008 - è raggiunto</b>, riteniamo sia opportuno concentrarsi su obiettivi qualitativi".