Enti locali a confronto con la sfida del clima
Il congresso tenutosi a Palermo
01 September, 2003
In collaborazione con ANCI, KYOTO CLUB e COORDINAMENTO NAZIONALE AGENDE 21 LOCALI ITALIANE, l'Assessorato all'edilizia e all'ambiente del Comune di Palermo ha organizzato, dal 18 al 20 settembre una tre giorni di convegni. La Mobility week 2003 è stata affrontata "alla grande" dall'amministrazione Palermitana. Una tre giorni di convegni di spessore nazionale, e varie iniziative sul territorio, compresa la chiusura al traffico della Ztl lunedì 22 dalle 9 alle tredici. Ma andiamo con ordine. Giovedì 18 la prima giornata del convegno, dedicata al "Forum sull'energia e sul risparmio energetico", con la presentazione del progetto Zen (Zero Emission Neighbourhoods). Punto focale della discussione è l'utilizzo delle fonti rinnovabili, in particolare del solare. "Anni addietro - afferma Giovanni Avanti, assessore all'ambiente e edilizia del Comune di Palermo) - l'Italia si è espressa negativamente nei confronti del nucleare. E probabilmente è stata la scelta giusta. Oggi però bisogna spingere decisamente sulle fonti rinnovabili. La Sicilia ha in tal senso delle grosse potenzialità, potrebbe essere totalmente solarizzata". E in tal direzione sembrano andare le azioni dirette dell'amministrazione comunale: sabato 20 settembre è stato inaugurato un impianto fotovoltaico da 20 kW al Velodromo di Palermo. Un impianto che si va ad aggiungere agli altri già realizzati in città e in provincia. E proprio dall'amministrazione provinciale arriva una promessa: "Presto - afferma Salvatore Glorioso, assessore provinciale all'ambiente - organizzeremo una conferenza con tutte le amministrazioni locali della Provincia di Palermo, finalizzata all'aumento dello sfruttamento delle rinnovabili sul territorio. L'obiettivo ultimo è quello di portare tutti i cittadini a produrre autonomamente energia". E che il momento sia importante per il fotovoltaico in Sicilia lo sottolinea anche l'ing. Francesco Cappello (ENEA): "Oggi il fotovoltaico in Sicilia potrebbe rivelarsi importante anche dal punto di vista imprenditoriale: sul mercato c'è ancora spazio per la produzione di impianti. Il momento è ottimale: negli ultimi cinque anni c'è stata una fortissima accelerazione sull'incentivazione del fotovoltaico. Sono segnali importanti. Ora è necessario realizzare gli impianti e pubblicizzare, perché l'utilizzo delle rinnovabili oggi non ha bisogno solo di nuovi impianti, ma anche della creazione di una nuova 'cultura'". E alla presentazione del piano energetico comunale, e del piano urbano del traffico fanno seguito le presentazioni di alcuni interessanti progetti: il progetto Zen (Zero Emission Neighbourhoods) Zen è un progetto che già si svolge in sei città europee, il cui obiettivo è creare un quartiere a emissioni zero. Partner dell'amministrazione comunale in questo progetto è l'istituto di ricerche Ambiente Italia. Zeus è invece un piano d'azione sulla mobilità sostenibile. Il Comune di Palermo ha aderito, iniziando la conversione della propria flotta automobilistica verso mezzi a emissioni zero, o comunque "ecologici". Ad oggi si contano 88 auto elettriche, 14 bus a metano e 210 auto convertite a metano. Il progetto relativo alla bioclimatica, presentato dall'architetto Amara del settore ambiente del Comune di Palermo, punta alla costituzione di un "abaco" delle tecniche di architettura bioclimatica usate nel passato. Attraverso un partenariato con altre realtà dell'Europa mediterranea (Grecia e Spagna), si arriverà all'inserimento di tali tecniche nelle norme edilizie locali, fino ad arrivare alla costruzione di un prototipo. Prototipo che non sarà costruito ex-novo, ma che sorgerà dalla ristrutturazione di uno dei molti edifici abusivi presenti sul territorio siciliano. Venerdì 19 è la volta dell'incontro "Enti Locali a confronto con la sfida del clima". A presiedere la giornata è Giuseppe Gamba, ex-presidente del Coordinamento Nazionale Agende 21 Locali. A lanciare il grido d'allarme sulla situazione attuale è Gianni Silvestrini (Kyoto club) : "Quella attuale è l'unica emergenza che ci porteremo dietro per decenni, qualunque cosa facessimo. Dobbiamo intervenire con prontezza e decisione: il protocollo di Kyoto, se la Russia deciderà di firmare, sarà legge nel 2005. Gli obiettivi da raggiungere sono di per sé difficoltosi. E in Europa si sta già discutendo degli obiettivi per il 2020: Si pensa di fissare una quota di riduzione delle emissioni serra attorno al -30% rispetto al 1990. Tenendo conto che oggi siamo a +20%, significa dimezzare le emissioni in meno di 20 anni. Un compito arduo. E il settore in maggiore controtendenza rispetto a questi obiettivi è quello della mobilità. Un plauso va a Ken Livingston, sindaco di Londra: con l'istituzione del Road Pricing è riuscito a guadagnare liquidi da investire in azioni di contenimento delle emissioni, a far diminuire il traffico e, soprattutto ha riscontrato un grosso gradimento da parte dei suoi cittadini. Ma una delle spinte maggiori per ridurre le emissioni per gli enti locali può essere l'emissional trading: chi riesce a centrare i propri obiettivi potrà vendere 'quote' a chi invece sarà indietro sui compiti prefissati. Un esperimento del genere è già in vigore in Canada e coinvolge 100 città. La proposta è di fare lo stesso in Italia, su base volontaristica fino a che, nel 2005, il protocollo di Kyoto sarà legalmente vincolante" L'obiettivo della giornata è quello di redigere alcune linee guida di un documento che gli Enti Locali presenteranno al COP 9 che si terrà a dicembre a Milano. E se "le buone pratiche recensibili sono ancora troppo poche e insoddisfacenti", come dice Giuseppe Gamba, non mancano direzioni e obiettivi verso cui può essere indirizzata l'azione a livello locale: "contribuire sperimentalmente alla soluzione di problemi metodologici quali la difficoltà di calcolare le emissioni in alcuni settori (trasporti); adottare Piani d'Azione con obiettivi quantificabili e misurabili; utilizzare in modo innovativo strumenti di legge o di regolazione locale (regolamenti edilizi, applicazione incentivante delle tasse comunali, efficienza energetica nella gestione del patrimonio edilizio pubblico; riqualificazione dei servizi pubblici di trasporto; informare e formare)". La presentazione di alcune buone pratiche a livello di città, Province e aree territoriali (Bologna, Firenze, Fortore, Modena, Palermo, Parma, Parco Aspromonte, Napoli, Torino, Venezia) ha preceduto le conclusioni, esposte da Giuseppe Gamba. Conclusioni che rappresentano anche le prime linee guida per il documento da presentare al COP 9 di dicembre. "in primo luogo - afferma Gamba - è evidente una assunzione di responsabilità politica degli Enti Locali nella corsa al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto, responsabilità legata ad una certa libertà d'azione: si chiede il riconoscimento di un ruolo politico. Urge, nel contempo, la definizione di un metodo unico e univoco per la misurazione delle emissioni (e dunque dei risultati conseguiti), richiesta a cui fa eco la necessità di Piani d'Azione misurabili e verificabili, poiché è necessaria trasparenza sia nell'allocazione di risorse, sia nella misurazione dei risultati. Punti focali per la riduzione delle emissioni sono i trasporti e l'edilizia (soprattutto il patrimonio edilizio pubblico). Inoltre un mezzo di incentivazione all'ottenimento dei risultati prefissi, può essere l'inserimento di meccanismi 'di mercato' quali l'emissional trading. E poiché sappiamo che l'azione locale trasforma il mondo, ma non siamo così pazzi da credere di poter fare tutto da soli, vediamo come necessaria un'identità politica 'verticale', siamo convinti della imprescindibilità di una coerenza di base fra politica nazionale e politica locale".