Nei mesi scorsi, durante i picchi dello smog erano stati alcuni sindaci, in primis Chiamparino, poi Veltroni e Domenica, a evocare sia pure con accenti volta per volta un po’ diversi, la minaccia o l’ipotesi di un blocco totale contemporaneo del traffico. Inteso innanzitutto come protesta contro le inadempienze del governo, gli scarsi finanziamenti per il trasporto pubblico locale e le riconversioni dei veicoli. Poi il dibattito si era intensificato alla vigilia di un incontro col governo, poi la fine dell’inverno e la campagna elettorale delle regionali lo avevano messo in sordina.
A maggio Eco dalle Città – che come agenzia di informazione tende a non prendere posizione – aveva avanzato l’ipotesi di unificare la giornata internazionale senz’auto del 22 settembre – che rischiava di essere vuota di iniziative reali – e la minacciata giornata di protesta dei comuni nei confronti del governo. Abbiamo raccolto pareri vari di assessori, favorevoli o disponibili. Ma nella consulta della mobilità le opinioni su cosa fare il 22 settembre eran troppo diverse.
A sbloccare la decisione dell’Anci è stata la proposta dell’assessore al comune di Roma, Dario Esposito, presidente della nuova commissione Ambiente.
Al consiglio nazionale di fine luglio la proposta è stata approvata.