Gli europei e gli imballaggi
Gli abitanti del vecchio continente producono ogni giorno "quasi mezzo chilo" di rifiuti di imballaggi a testa. Gli italiani sono anche al di sopra di questa media con circa 200 chili pro capite all'anno, meno soltanto di irlandesi e francesi. I dati sono stati diffusi quest'estate dalla Commissione europea. Da Ecosportello news
06 September, 2005
Gli europei producono ogni giorno "quasi mezzo chilo" di rifiuti di imballaggi a testa. Gli italiani sono anche al di sopra di questa media con circa 200 chili pro capite all'anno, meno soltanto di irlandesi e francesi tra i paesi della vecchia Unione a 15.
I dati sono stati diffusi quest'estate dalla Commissione europea. I nuovi obiettivi fissati da Bruxelles sono stati approvati nel 2004 e prevedono che oltre la metà degli imballaggi, entro il 2008 per i 15 paesi della vecchia Ue (esclusi Grecia, Irlanda e Portogallo), siano recuperati e avviati al riciclo.
Per i nuovi paesi che hanno aderito alla Ue è stata prevista una scadenza più in là nel tempo. Il limite massimo però non potrà superare il 2015. Nell'Europa a 15 l'Italia, che è in linea con gli obiettivi di recupero, è la terza principale produttrice pro capite di rifiuti da imballaggi, con quasi 200 chili per abitante all'anno nel 2002, oltre 30 in più rispetto al precedente dato del 1997, quando era invece al settimo posto.
Gli stati che ne producono di meno sono Finlandia e Grecia con meno di 100 chili pro capite all'anno. Dal 1997 al 2002, soltanto Gran Bretagna, Austria e Danimarca, tra gli stati dell'Ue-15, hanno diminuito il consumo di imballaggi. La Grecia è molto indietro invece nel raggiungimento dei nuovi obiettivi. La Commissione Ue stima infatti che globalmente Atene ricicli il 33% dei materiali usati per le confezioni, la percentuale più bassa tra tutti i 15 vecchi stati dell'Ue.
Per la Grecia, Bruxelles ha posto la scadenza del 2011 per raggiungere quota 55%. Atene è in linea con i nuovi obiettivi soltanto nel riciclaggio della carta usata per imballaggi che raggiunge già il 68% del consumo complessivo, a fronte del 60% richiesto da Bruxelles. Quasi inesistente invece il recupero delle materie plastiche: la Grecia ne ricicla soltanto il 3%, la percentuale più bassa nell'Ue-15. Il paese ellenico è molto indietro anche sul recupero e il riciclo di vetro e metallo.