Smog, l\'Europa presenta il conto
Bruxelles vuole sanzionare le aree con più di 35 giorni di aria inquinata - da Corriere di Como del 11.09.2005
12 September, 2005
A inizio anno teneva banco il limite europeo sulle polveri sottili: Bruxelles aveva imposto non più di 35 giorni, in un anno, con concentrazioni di Pm10 superiori alla soglia di 50 microgrammi al metro cubo di aria. Il conto alla rovescia, sul Lario, era stato ben presto impietoso. Prima Cantù e poi Como, per esempio, già a marzo avevano ampiamente oltrepassato la soglia dei 35 giorni. Dal 1° gennaio il capoluogo lariano ha sommato ben 60 giorni con concentrazioni di Pm10 superiori al limite di guardia. E Cantù non ha fatto meglio.
Poi, finita la stagione invernale - che favorisce l'inquinamento dell'aria perché agli scarichi dei veicoli si aggiungono i fumi degli impianti di riscaldamento - più nulla. Il problema sembrava dimenticato. Ma pochi giorni fa l'Unione Europea ha presentato il conto. Aprendo ciò che viene definita la «proceduta di infrazione contro l'Italia a causa dell'inquinamento lombardo» e inviando una «lettera di costituzione in mora». Una comunicazione che lascia al destinatario due mesi di tempo per un'eventuale replica, al cui termine la pratica passa alla Corte Europea di Giustizia e potrebbe sfociare anche in una sanzione pecuniaria nei confronti del 'trasgressore'.
La Regione è pronta a rispondere a Bruxelles con il già noto piano quinquennale per la qualità dell'aria, illustrato all'inizio dello scorso agosto. E ai comuni lariani che hanno superato i 35 giorni limite non resta che mettersi nelle mani del Pirellone. «Ci affidiamo al piano regionale - commenta Stefano Bruni, sindaco di Como e assessore all'Ecologia e all'Ambiente, dopo le dimissioni del leghista Diego Peverelli - e diamo piena disponibilità a collaborare. E non potrebbe essere altrimenti. Le iniziative contro l'inquinamento non possono che essere pensate su territori vasti, su aree anche più estese di una sola regione, ma non certo sul singolo comune. Infine - conclude Bruni - il piano regionale è l'iniziativa 'macro', più generale. Poi, le amministrazioni comunali potranno comunque approntare eventuali e ulteriori accorgimenti, sempre in coerenza con le direttive lombarde. Noi, ad esempio, abbiamo già studiato alcune iniziative sul fronte degli impianti di riscaldamento».
Il piano regionale prevede, tra l'altro, tre domeniche di blocco del traffico (probabilmente il 13 novembre, 15 gennaio e 14 febbraio), mentre potranno sempre circolare le vetture Euro 4. Perdura inoltre lo stop ai veicoli non catalizzati: dal 2 novembre al 23 dicembre e dal 9 gennaio al 3 marzo, da lunedì a venerdì dalle 8 alle 10 e dalle 16 alle 19.
Anche Enrico Ghioni, sindaco di Erba - comune sulla soglia dei fatidici 35 giorni - crede nell'importanza di una regia regionale: «È opportuno che vengano presi provvedimenti dal Pirellone, occorrono interventi mirati e organici, in cui devono comunque essere coinvolti anche i comuni lombardi».
<b>Andrea Bambace</b>