Ministro Clini: "Ilva finanzi le bonifiche se vuole conservare la proprietà dell'azienda"
“Il problema non è se Riva ha intenzione di finanziare la bonifica dell'Ilva di Taranto - ha dichiarato oggi Clni - lo deve fare, se vuole rimanere nella proprietà dell'azienda. La nazionalizzazione dell'Ilva? E' ultimo stadio di un percorso. Così il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a margine della prima conferenza programmatica del Pd a Genova
09 February, 2013
“Il problema non è se Riva ha intenzione di finanziare la bonifica dell'Ilva di Taranto, lo deve fare, se vuole rimanere nella proprietà dell'azienda: le regole europee per la concorrenza prevedono che le imprese non possono operare in concorrenza con soldi pubblici”. Così il ministro dell'Ambiente Corrado Clini è intervenuto oggi a Genova a margine di una iniziativa del Pd genovese.
“La nazionalizzazione dell'Ilva - ha poi spiegato - sarebbe l'ultimo stadio di un percorso che, però, va tutto verificato, compresa la compatibilità con le norme europee, in termini di regime di aiuti di stato. Noi ora stiamo verificando con l'azienda lo stato delle attività e delle iniziative da intraprendere per rispettare i termini dell'Aia. È un lavoro in corso. Stiamo anche aspettando dall'Ilva una risposta circa l'affidabilità del loro impegno: è una risposta di tipo industriale e finanziario. Un'ipotesi di nazionalizzazione è legata ad un obiettivo che non è esattamente coerente con il lavoro che stiamo facendo: noi non ci stiamo occupando esattamente di come finanziare l'Ilva ma - ha proseguito il ministro dell'Ambiente - di come questo grande impianto industriale riesce a rispettare le regole ambientali e, al contempo, a garantire la continuità produttiva. Qualora Ilva non riuscisse a dare le garanzie industriali e finanziarie, la legge prevede che possano subentrare forme di gestione diversa, non necessariamente la nazionalizzazione, anche utilizzando - ha concluso - le leggi che abbiamo a disposizione".
"Credo che una parte importante dei problemi sia stata superata. Gli elementi positivi oggi sono più importanti degli elementi negativi" e "c'è dialogo in corso con la magistratura che mi pare stia evolvendo in modo positivo". "È partito, in parallelo, il risanamento del territorio a Taranto, legato alla riqualificazione del porto", spiega Clini.
"Oggi - ha affermato il ministro - l'Ilva è in grado di produrre pienamente. Il problema che abbiamo, purtroppo, riguarda la verifica dell'affidabilità dell'azienda in termini di investimenti per attuare la bonifica. Su questo stiamo lavorando con l'impresa, alla quale abbiamo chiesto di legare la riqualificazione industriale, prevista dall'Aia, con il piano industriale e finanziario. Nel caso in cui l'azienda non sia in grado di rispettare gli impegni assunti, nella legge abbiamo previsto che subentrino altre forme di gestione. Credo - ha aggiunto il ministro dell'Ambiente - che sarebbe un grandissimo errore non valorizzare appieno il ruolo che Ilva ha nei mercati europei e internazionali e credo che la cosa migliore da fare è procedere con la continuità dell'attività produttiva contestualmente agli investimenti per il risanamento ambientale.
Altrimenti - ha concluso - si crea una spirale negativa. Oggi Ilva è ancora in condizione di essere competitiva. Se dovessimo entrare, invece, in quel circuito vizioso per cui l'Ilva ferma le produzioni in attesa di sapere cosa succederà dei programmi per il risanamento ambientale, il mio timore è che l'Ilva chiuda e basta".