Lana non più rifiuto. Resoconto del progetto ‘partner-Sheep’ dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia
La lana ovina è purtroppo diventata un rifiuto speciale da smaltire a caro prezzo. Per contrastare questo fenomeno è nato un anno fa ‘Partner-Sheep’, un progetto triennale finanziato dall’Ente Parco Nazionale dell'Alta a cui hanno aderito 64 aziende agro-zootecniche. In un anno sono 32,5 le tonnellate di lana recuperata e venduta
13 February, 2013
Presentati nella sala convegni del Parco Nazionale dell’Alta Murgia i risultati del primo anno di ‘PartnerSheep’, un progetto triennale finanziato dall’Ente Parco Nazionale dell'Alta Murgia ed attuato dal Consorzio di aziende agro-zootecniche “Murgia Viva” finalizzato al recupero e alla valorizzazione della lana ovina. All’incontro, che ha visto la presenza di oltre 40 rappresentanti delle aziende agro-zootecniche del territorio, hanno partecipato il Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Cesare Veronico, il Direttore dell’Ente Fabio Modesti, Chiara Mattia, agronoma dell’Ente Parco e responsabile del progetto e Nicola Dibenedetto, direttore del Consorzio “Murgia Viva”.
La lana ovina, considerata (purtroppo!) un rifiuto speciale da smaltire a caro prezzo, può essere di nuovo oggetto di attenzione commerciale secondo le disposizioni di legge grazie all’attuazione del progetto “PartnerSheep” che consente di posizionare sul mercato la lana come sottoprodotto. La lana tosata destinata anziché allo smaltimento, può essere riutilizzata attraverso un procedimento che prevede la formazione degli operatori zootecnici, la raccolta, la selezione, lo stoccaggio e l’imballaggio della lana con il contrassegno del marchio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed infine il suo invio al “Consorzio Biella Wool Company” per la valutazione delle partite e la vendita nelle aste internazionali.
L’adesione al progetto da parte delle aziende agro-zootecniche è stata significativa: ben 64 aziende (il 70% delle quali ricadenti nel perimetro del Parco) hanno partecipato all’iniziativa innalzando considerevolmente la quantità del materiale raccolto: dai 16.000 Kg di lana previsti inizialmente si è giunti a oltre 32.500 kg.
Ugualmente degni di nota sono stati i risultati della commercializzazione del prodotto, con valori medi nettamente superiori alle stime iniziali (circa 0,40€/Kg) e punte massime di 0,90 €/Kg per le lane di migliore qualità.
I dati, comunicati nel corso dell’assemblea, sono stati accolti favorevolmente dalle aziende e dall’Ente ed hanno consentito di condividere la volontà di rilanciare l’azione migliorando le procedure e incrementando ulteriormente qualità e quantità del prodotto raccolto a partire dal secondo anno del progetto.
Il Presidente dell’Ente Parco, Cesare Veronico, ha colto l’occasione per ribadire la volontà dell’Ente di sostenere, anche economicamente, iniziative che prevedano la creazione di raggruppamenti di imprese agro-zootecniche nell’area protetta: “Con PartnerSheep siamo riusciti a trasformare un rifiuto in risorsa, un costo in ricavo ma, soprattutto a dimostrare che le nostre aziende possono unirsi ed essere più forti sotto le comuni insegne del Parco; per questo motivo, anche in vista della commercializzazione di nuovi prodotti e servizi caratterizzati dal Marchio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, abbiamo inserito in bilancio una voce specifica a favore delle aziende che intenderanno dar vita a nuovi raggruppamenti anche per altri prodotti”.
Per il Direttore dell’Ente Parco, Fabio Modesti, “è necessario mettere a frutto con la comune volontà di superare le criticità e di sistematizzare le competenze maturate nel corso del primo dei tre anni di attuazione del progetto. Un possibile punto di arrivo del progetto ‘PartnerSheep’ è l’immissione sul mercato di una lana ‘100% Alta Murgia’ realizzata da pecore nate, allevate e tosate nel territorio del Parco”.