Rifiuti di Roma: Consiglio di Stato accoglie ricorso ministro Clini. Via libera ai trasferimenti
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ministro dell'Ambiente Corrado Clini contro l'ordinanza del Tar del Lazio che ha sospeso il decreto che disponeva il trasferimento dei rifiuti di Roma in quattro siti del Lazio
26 February, 2013
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del ministro dell'ambiente Corrado Clini contro l'ordinanza del Tar del Lazio che aveva sospeso il decreto sul trasferimento dei rifiuti di Roma in quattro siti della regione. "Un'ottima notizia" ha commentato il ministro dell'Ambiente che ha aggiunto: "Possiamo rimetterci al lavoro, abbiamo poco tempo per evitare l'emergenza rifiuti a Roma".
Il Tar aveva sospeso il decreto del ministro Clini che aveva permesso il 15 gennaio scorso al commissario per l'emergenza rifiuti, Goffredo Sottile, di individuare quattro impianti dove destinare i rifiuti indifferenziati di Roma, Fiumicino, Ciampino e Stato del Vaticano. Gli impianti che secondo il piano devono ricevere i rifiuti, evitando così l'emergenza nella Capitale, sono quelli di Albano laziale (Roma), Viterbo, Colfelice e Castelforte (Latina).
Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, "è molto importante che il Consiglio di Stato abbia rimesso il commissario Sottile in condizione di operare sospendendo la sentenza del Tar. Dobbiamo recuperare il tempo perso per questa vicenda e portare il più presto possibile l'emergenza rifiuti a Roma e nel Lazio alla normalità".
"Ci sarà una reazione dura", annuncia il sindaco di Colfelice (Frosinone), Bernardo Donfrancesco che aggiunge: "Per noi è un fatto grave soprattutto perché si erano nutrite buone speranze dopo la decisione del Tar del Lazio che era arrivata con motivazioni fondate e oggettive. Ora ripartiranno le proteste e ci saranno reazioni dure". "Le nostre - aggiunge Donfrancesco - non erano ragioni di immagine, ma di capacità ricettiva dell' impianto e di ordine ambientale del territorio. Solo il movimento dei camion creerà forti disagi e susciterà la razione della cittadinanza. Alla vigilia delle elezione questa decisione arriva in un momento inopporuno determinerà ancora più disaffezione verso le istituzioni. Sono convinto che ci sarà una risposta incisiva da parte dei cittadini territorio e dell'intera provincia. Non ci aspettavamo una decisione cosi netta e immediata e, vista la rapidità, forse era già stata presa".