72 ettari di fotovoltaico a terra ai bordi del parco della Vauda. Saitta scrive al ministro: "Ci ripensi"
Il presidente della Provincia di Torino ha espresso contrarietà all'impianto con una lettera al ministro della Difesa Di Paola e ai ministri Clini e Catania: "Ritengo che le legittime esigenze del Ministero di valorizzazione del patrimonio militare non possano superare il diritto alla salvaguardia ambientale. Le chiedo di rivalutare l’opportunità di questa scelta e di esaminare una realizzazione diversa"
07 March, 2013
La costruzione a Lombardore (To) di un mega impianto fotovoltaico su 72 ettari di suolo incontaminato sta facendo infuriare il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta.
L’iter della vicenda comincia mesi fa quando il Demanio, in accordo con il Ministero della Difesa, mette a gara in tutta Italia lotti di sua proprietà ed affida ad imprenditori privati la realizzazione di impanti fotovoltaici. Nel territorio della provincia torinese individua l'area del poligono di Lombardore, prima in zona SIC (sito di interesse comunitario), poi dopo i primi pareri contrari in una zona limitrofa, ai confini tra il territorio di Lombardore e San Francesco al Campo.
Il presidente della Provincia di Torino ha espresso la propria contrarietà all'impianto con una lettera ufficiale indirizzata al ministro della Difesa Giampaolo Di Paola e per conoscenza ai ministri Clini (Ambiente) e Catania (Politiche Agricole). Gli impianti -scrive Saitta- andrebbero "ad occupare una zona di Parco di notevole valore naturalistico per la comunità locale. Alla luce delle centinaia di comunicazioni preoccupate da parte di cittadini e associazioni, abbiamo valutato politicamente come l’impatto ambientale in termini di occupazione di suolo libero sia assolutamente devastante: sono certo che Lei, Ministro è perfettamente a conoscenza che il progetto prevede l’utilizzo di 72 ettari di suolo libero agricolo. Mi corre l’obbligo -aggiunge Saitta- segnalare alla Sua attenzione che, sia le linee guida della Regione Piemonte in tema di energie rinnovabili, sia il Piano territoriale di coordinamento provinciale predisposto dalla Provincia di Torino e approvato dalla Regione Piemonte, indicano come essenziale la salvaguardia dei suoli liberi a fronte di un territorio fortemente antropizzato. Lo stesso Governo Monti -ricorda il presidente della Provincia di Torino- ha predisposto nel novembre 2012 il disegno di legge quadro “Valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo” che va in questa importante direzione. Sono perfettamente consapevole del favore normativo riconosciuto agli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, un’energia pulita alla quale sono favorevolissimo. Nello stigmatizzare la mancanza di un piano energetico regionale che riconcilii tali impianti con la tutela del territorio, ho il dovere di esprimere la mia totale contrarietà a questa operazione: ritengo che le legittime esigenze del Ministero della Difesa di valorizzazione del patrimonio militare italiano non possano superare il diritto alla salvaguardia ambientale espresso da cittadini e istituzioni locali. Questo è ancor più vero se si considera che la produzione di energia elettrica con tecnologia fotovoltaica è comunque possibile sfruttando superfici già compromesse: i tetti delle caserme, i capannoni, i piazzali cementificati, solo per citarne alcuni".
"Le chiedo, Ministro, -conclude Saitta- di rivalutare l’opportunità di questa scelta e di esaminare insieme alla Difesa Servizi SpA una realizzazione diversa, nel senso da noi auspicato. Sono certo che vorrà prendere in considerazione l’allarme che nasce dal territorio e fin d’ora La ringrazio per l’attenzione che riterrà di dedicare al tema".