Strategia energetica nazionale, Coordinamento FREE: «Napolitano fermi il decreto»
Il Coordinamento che riunisce le associazioni delle rinnovabili e dell'efficienza boccia il provvedimento firmato in extremis da Clini e Passera, giudicandolo una violazione della corrette procedure democratiche. Al presidente Napolitano FREE chiede di fermare l'approvazione del decreto
12 March, 2013
Il Coordinamento delle associazioni attive nelle fonti rinnovabili e nell’efficienza energetica (Coordinamento FREE) ha lanciato un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché blocchi il decreto interministeriale sulla Strategia energetica nazionale (Sen), appena firmato dai ministri Clini e Passera.
Secondo le associazioni, infatti, l'approvazione della Sen non può prescindere dal dibattito parlamentare, né dall'approvazione del Cipe. Il provvedimento, scrive pertanto il Coordinamento FREE, rappresenta «un atto ingiustificato non solo per i suoi contenuti, ma anche per la forma, venendo da ministri tecnici di un governo in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, senza il previsto preventivo passaggio parlamentare, senza l’approvazione da parte del Cipe, addirittura privo di una formale approvazione da parte del Consiglio dei ministri».
Di qui la richiesta al presidente Napolitano, a cui le associazioni delle rinnovabili e dell'efficienza energetica chiedono di intervenire per «porre rimedio a questa incresciosa situazione». Il Coordinamento, in particolare, fa appello «alla sensibilità istituzionale del presidente della Repubblica», chiedendogli di non restare indifferente dinanzi a quella che le associazioni ritengono una «manifestazione di dispregio del corretto funzionamento delle procedure democratiche».
Nei giorni scorsi il decreto firmato dai ministri uscenti Clini e Passera (che modifica una precedente bozza della Sen, ndr) era già stato bocciato da Greenpeace, Legambiente e Wwf, che non avevano esitato a definirlo un «colpo di mano da parte di un governo dimissionario». A scontentare gli ambientalisti, in particolare, la convinzione che la Strategia energetica nazionale tuteli principalmente le fonti fossili.