Rifiuti del sud est barese. Comitato RIF: "L’emergenza non è un rischio paventato"
Il Comitato “Riprendiamoci il Futuro invita a non abbassare la guardia sull'emergenza rifiuti: "Non possiamo considerare l’emergenza solo un rischio paventato. Se il sequestro è legato ad indagini della magistratura perché devono essere i cittadini a pagare il trasporto dei rifiuti da Conversano a Brindisi?"
13 March, 2013
Il Comitato “Riprendiamoci il Futuro” coglie l’invito dell’Assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro per fare corretta informazione. L’emergenza rifiuti c’è, solo che da Conversano (c.da Martucci) si è spostata a Brindisi (c.da Autigno), dove arrivano adesso i rifiuti prodotti nell’ex ATO Bari 5. Per questo non possiamo considerare l’emergenza solo un rischio “paventato”.
Non ci sentiamo affatto tranquillizzati dalle dichiarazioni dell’Assessore regionale che afferma che “nella nostra Regione le poche ‘emergenze’ registrate in passato sono nate sempre da questioni di ordine esclusivamente ‘finanziario’, a riprova che le soluzioni impiantistiche esistenti sul territorio regionale consentono la corretta chiusura del ciclo dei rifiuti”.
Non è il nostro caso: la Procura di Bari sta indagando sull’area di C.da Martucci (luogo delle discariche da 30 anni e delle impianto di produzione di CDR dal 2011) e finora ha portato alla luce rifiuti interrati illegalmente all’esterno delle discariche, sotto tendoni di uva da tavola, e indaga sul sospetto che la nuova discarica di sevizio-soccorso sia stata realizzata senza rispettare le norme di sicurezza. La stessa Procura ora sta verificando se le acque di falda sono state inquinate.
Oltre tutto questo, ci preoccupa la possibilità che la nuova discarica (sotto sequestro giudiziario) abbia ricevuto più rifiuti di quelli previsti, nonostante sia stata realizzata per durare 15 anni e per ricevere 650mila metri cubi di rifiuti (o 700mila o 750mila…?). Siamo portati a pensare che i controlli degli organi tecnici previsti dalla legge sulle aree di discarica non siano stati fatti in modo corretto.
Inoltre, perché devono essere i cittadini a pagare il trasporto dei rifiuti da Conversano a Brindisi (con mezzi della stessa Progetto Gestione Bacino Bari Cinque s.r.l.?), se il sequestro è legato ad indagini della magistratura per una possibile inadempienza dell’azienda che ha realizzato l’impianto? Se il disservizio è provocato dai comportamenti dell’azienda che ha realizzato e gestisce l’impianto di Martucci, perché non è proprio l’azienda a farsi carico dei maggiori costi di trasporto dei rifiuti?
Allora, Assessore Nicastro, la verità è che i disagi sono appena iniziati e difficilmente si risolveranno. Facciamo notare all’Assessore Nicastro che la chiusura del ciclo dei rifiuti non si realizza con le buone intenzioni ma con i fatti. Ad oggi nell’ex ATO Bari 5 l’impianto di compostaggio non c’è e il 40-50% dei rifiuti (l’organico) dei Comuni che non fanno la raccolta differenziata spinta finisce in discarica. E per essere ancora più chiari, siamo sommersi dai rifiuti da inviare alla produzione di CDR e agli inceneritori (anche fuori regione), e l’Assessore dice che il ciclo è chiuso.
Ma di quale regione parla l’Assessore Nicastro? E il piano regionale dei rifiuti, che doveva essere presentato ad ottobre 2012 che fine ha fatto? E l’osservatorio regionale dei rifiuti si è mai riunito? E i centri per la raccolta dei materiali provenienti da raccolta differenziata che fine hanno fatto? E il conflitto di interessi di chi gestisce la raccolta, il trasporto, lo smaltimento e il recupero energetico dei rifiuti?