Raccolta dell’umido, qualità: Milano esempio anche per i tedeschi | Videointervista a Enzo Favoino
All’incontro AMSA-Novamont durante “Fa’ la cosa giusta!” emerge il primato di Milano tra le città europee in procinto di avere la raccolta differenziata organico su tutta la città. Sotto il 3% lo scarto dell’umido non compostabile contro una media europea del 6%. Gli interventi di Cantoni (AMSA), Enzo Favoino (Scuola Agraria Monza), Alessandro Ferlito (Novamont), Walter Ganapini (ambientalista e ricercatore) e l'assessore Maran
18 March, 2013
Il 15 marzo alla Fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili presso Fiera Milano City, AMSA ha presentato ai cittadini gli ultimi dati sulla neonata raccolta dell’umido presso le utenze domestiche milanesi. Come già anticipato da Eco, sono soprattutto i primi dati sulla “qualità” dell’umido raccolto a fare ben sperare la raccolta differenziata milanese: i campioni esaminati a Milano hanno rilevato una parte non compostabile solo tra l’1,5 e il 2% e comunque al convegno del 15 marzo è stato dichiarato che la media italiana è sotto il 3%, contro il 6% di paesi europei come la Germania, dove il residuo non utile è maggiore per l’alta presenza di scarti del giardinaggio e più elevate tracce di plastica, derivanti dalle diverse abitudini di consumo alimentare.
Sonia Cantoni ha ripercorso la storia lombarda della raccolta umido ricordando come la prima esperienza sia stata quella di Bellusco (MI) nel 1993 e come oggi Milano rappresenti l’esempio italiano più virtuoso tra le grandi città nella possibilità di ricavare dai rifiuti organici fertilizzante naturale ed energia rinnovabile, mediante la generazione di biogas, con l’obiettivo concreto di estenderla nel corso del 2013 ad altri due quarti di Milano e raggiungere tutta la città nel 2014.
Enzo Favoino - esperto e ricercatore della Scuola Agraria del Parco di Monza – ha parlato dell’”ottimizzazione del ciclo del carbonio”, tra gli obiettivi da porsi in Italia con la raccolta dell’umido e il riutilizzo della parte compostabile, soprattutto per contrastare, con la rigenerazione del suolo, l’alto rischio di desertificazione che gran parte del territorio italiano sta affrontando. “Milano potrà essere la prima grande città con una raccolta dell’umido al 100% e l’Italia si colloca al secondo posto nei volumi raccolti come nazione, dopo la Germania, ma con punte di eccellenza nella qualità dell’umido raccolto”.
Alessandro Ferlito di Novamont – produttrice italiana dei sacchettini in mater-bi® utilizzati a Milano per la raccolta porta a porta dell'umido - ha ribadito che delegazioni di esperti agrari tedeschi hanno riconosciuto il primato di Milano nell’umido, sia per l’organizzazione porta a porta della raccolta, grazie all’uso del raccoglitore areato, che per la qualità.
Walter Ganapini, storico ambientalista e membro dell’Agenzia Europea dell'Ambiente, ha ricordato come l’Italia, pur essendo da tempo la “pecora nera” dell’Europa con il 15% delle infrazioni in campo ambientale, si stia avviando verso un futuro più virtuoso grazie al recupero e al trattamento delle biomasse.
L’Assessore Maran, infine, ha rivendicato il merito politico della Giunta Pisapia a Milano, che in “un anno e mezzo ha avviato uno storico cambiamento verso la sostenibilità ambientale”, con decisioni come AreaC, il potenziamento dei mezzi pubblici e della ciclabilità, l’installazione delle prime “Case dell’Acqua” e appunto il primato nella raccolta differenziata tra le città sopra i 200.000 abitanti. “Forse non riusciamo a comunicare a sufficienza le rivoluzioni in corso a Milano. Basti pensare che 2 anni fa si discuteva ancora di un nuovo inceneritore e oggi stiamo invece parlando di un possibile impianto di digestione anaerobica dell’umido a Milano”.
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