Incentivi rinnovabili, per l'Europarlamento dovrebbero essere uguali in tutta l'Ue
Nei Paesi Ue sono attualmente in vigore ben 170 differenti schemi di incentivazione economica dell'energia da fonti rinnovabili. La Commissione Industria dell'Europarlamento chiede di armonizzare le norme in nome del mercato unico
20 March, 2013
Le energie rinnovabili in Europa dovrebbero essere promosse con gli stessi criteri in tutta l'Ue. Questo il succo del rapporto adottato oggi dalla Commissione industria del Parlamento europeo, con 49 voti a favore, 7 contrari e un'astensione.
Nell'Ue ''oggi abbiamo 170 diversi schemi di promozione nazionali per le rinnovabili - spiega Herbert Reul, eurodeputato tedesco del Ppe e relatore del documento - che sono diventate una tecnologia su larga scala''. Tante differenze nei diversi Stati membri ''sono inutilmente costose e distorsive del mercato unico'' spiega Reul, considerando anche il fatto che si tratta di tecnologie che sicuramente ''continueranno ad aumentare'' la propria fetta di mercato.
La commissione dell'Europarlamento ha proposto inoltre di definire target vincolanti post 2020 sulla quota di energia prodotta da fonti rinnovabili nell'Ue, per questo ha chiesto all'esecutivo europeo di valutare costi e benefici di un obiettivo per il 2030. Allo stesso tempo pero' gli eurodeputati hanno rifiutato l'ipotesi di obiettivi obbligatori del 40% o 45%. ''Sono felice che la Commissione energia abbia assunto un approccio ragionevole - afferma il relatore del Ppe - perche' arrivare fino al 45% avrebbe significato il raddoppio di questa quota nel giro di dieci anni, che non ha assolutamente senso''. (ANSA)