Clini affida tutto il ciclo di gestione dei rifiuti a Roma ad Ama. Trasferimento ai Tmb incluso
Dopo il maxi-incontro di ieri, e a pochi giorni dalla tirata d'orecchi della Ue, il ministro dell'Ambiente ha imposto ad Ama di caricarsi dell'intero processo e non solo della raccolta. Ama ora dovrà formulare bandi per trovare impianti che accolgano i rifiuti che non possono essere accolti da quelli prossimi alla Capitale
21 March, 2013
Ama dovrà farsi carico dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti. Compreso il condurli negli impianti di trattamento meccanico-biologico, come ad esempio quello di Colfelice. E’ quanto ha stabilito il ministro dell’Ambiente Corrado Clini dopo l’incontro di ieri con tutte le realtà regionali del Lazio preposte alla raccolta e gestione dei rifiuti. “È strategico per la produzione di combustibile. Tutti i rifiuti trasformabili in Cdr devono essere ritirati dall’Ama per la valorizzazione energetica. Il timore era che i rifiuti si fermassero lì, ragione per la quale c’era stata una forte protesta dell’amministrazione comunale. Abbiamo detto all’Ama che il contratto dev’essere firmato nelle prossime ore”.
Clini ha anche imposto ad Ama di formulare dei bandi per trovare impianti che possano smaltire innanzitutto l’organico, ma soprattutto quei rifiuti che finiscono in combustione che i termovalorizzatori del Lazio non riescono ad accogliere. “L’Ama - dice ancora Clini - verificherà anche la disponibilità degli impianti per la valorizzazione dell’umido per compost, che non è possibile nel Lazio per assenza di impianti. Abbiamo chiuso il cerchio perché gli impianti Tmb, anche quando lavorano in alta efficienza, producono materiale che non viene recuperato, con il risultato che dai Tmb va in discarica con triplicazione dei costi, cosa assurda dal punto di vista logico”. Secondo il ministro questo piano di emergenza salverà l’Italia e Roma dalla sanzione causata dal deferimento alla corte di giustizia deciso dalla Commissione europea. Clini: “Possiamo fermare la procedura, ma dobbiamo comunicare formalmente che entro l’11 aprile non un grammo di rifiuto non trattato sarà conferito in discarica». Oggi, ha spiegato il ministro, «vedrò il commissario europeo e spero che a fronte della chiusura del conferimento dei rifiuti non trattati a Malagrotta entro l’11 aprile possiamo fermare la procedura”.