Legambiente: più spazi verdi a Roma
Dall’associazione ambientalista arriva l’appello al futuro sindaco di Roma: “Più spazio per i parchi urbani, subito in pratica la legge nazionale sul verde pubblico e l’approvazione di una normativa comunale a tutela del verde urbano”
22 March, 2013
Una città più verde e a misura d’uomo. È questa la richiesta rivolta alle amministrazioni comunali del Lazio che arriva da Legambiente dal parco urbano allestito a bordo del Treno Verde che fino al 23 marzo è in sosta al binario I della Stazione Termini di Roma. La qualità e l’innovazione degli agglomerati urbani devono passare, spiega Legambiente, dalla tutela e dalla valorizzazione degli spazi verdi pubblici che, da qualche settimana, sono tutelati anche da una normativa nazionale. Una legge che lancia anche un chiaro segnale per adottare standard del verde negli strumenti urbanistici e favorire la creazione di cinture verdi intorno alle aree urbane, oltre all’incremento del patrimonio arboreo per potenziare l’assorbimento di anidride carbonica. La normativa, inoltre, vara una serie di azioni tra cui la tutela per gli alberi monumentali e la creazione di giardini e orti. “Sono molte le buone pratiche e le esperienze positive che vanno sostenute e valorizzate”, commenta Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio. “Una città più moderna, che sia davvero smart, deve puntare sul verde per i cittadini. Per questo – continua Parlati - chiediamo in particolar modo alla futura amministrazione di Roma, ma anche a tutti i sindaci della regione, di discutere e approvare al più presto i regolamenti di tutela del verde urbano, di allargare le esperienze di aree cogestite con le associazioni dei cittadini, di dare strumenti a quanti si vogliono impegnare su questo fronte”.
Anche nel Lazio, sottolinea Legambiente, stanno esplodendo gli “orti urbani”, una modalità concreta quanto avveniristica di sostenibilità urbana, uno strumento di costruzione collettiva e dal basso dello spazio pubblico che nella Capitale, ad esempio, ha già reso possibile il recupero di molte aree come gli orti della Garbatella, quelli del Parco della Cellulosa, a Grottarossa e all'Insugherata, fino al progetto in fase di avviamento al Parco Talenti. A confermare l’urgenza di affrontare seriamente il tema del verde urbano nella regione Lazio sono anche i dati della XIX edizione di Ecosistema Urbano di Legambiente, il Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia. Sebbene, infatti, sia Roma che le altre città laziali si attestino in buone posizioni per quanto riguarda le aree verdi totali e il verde urbano fruibile, sono state segnalati soprattutto nelle zone periferiche molti casi di abbandono degli spazi che potrebbero invece diventare non solo strumento contro l’inquinamento atmosferico, ma anche luogo di aggregazione sociale e fattore essenziale nel miglioramento della qualità dei vita dei cittadini. Ogni abitante della città di Roma, spiega l’associazione ambientalista, ha a disposizione 13mq di spazio verde a fronte di una media nazionale di 10mq: spazi che spesso non sono realmente utilizzabili o che, anzi, il più delle volte vengono spesso percepiti come aree degradate. Eppure Roma è in realtà la città italiana con la maggiore presenza di aree verdi: 3.650 metri quadrati ogni ettaro di superficie comunale, largamente più del doppio della media delle grandi città che si ferma a 1372 mq/ha. La stessa capitale detiene anche il primato per la segnalazione di aree protette e riserve entro i propri confini con 42.600 ettari protetti. Più in sofferenza, invece, le altre città laziali: a Latina le aree verdi totali sono 466mq/ha (rispetto alla media di 1576) con un verde fruibile di appena 4mq/abitante (media nazionale di 12,5); a Frosinone ci sono 162 mq/ha totali (rispetto alla media di 912), ma con aree fruibili leggermente superiori alla media (12mq per abitante contro gli 11,8 nazionali); anche a Rieti, nonostante la presenza di poche aree verdi totali rispetto alle altre città italiane della stessa grandezza (solo 419mq/ha) vi è la presenza di 19mq di verde urbano fruibile. Fanalino di coda è Viterbo dove parchi e aree fruibili sono soltanto di 2mq/ab, contro una media di 11,8, rispetto ai 128mq/ha di verde totale.