Dopo tanti rimpalli, dibattiti, polemiche e rinvii, stavolta sui rifiuti qual cosina sembra smuoversi davvero.
Entro il 5 aprile l'impianto Tmb di Colfelice riceverà i rifiuti romani. A dirlo è una comunicazione del commissario all'emergenza rifiuti romana, il prefetto Goffredo Sottile, arrivata ieri alla Saf, la società pubblica che gestisce l'impianto. E’ tutto pronto quindi, anche se in realtà mancherebbe la firma del contratto. Forse per evitare ulteriori tensioni con i sindaci della zona, pronti a continuare la battaglia contro il decreto, l'Ama ha subito precisato che i rifiuti di Roma trattati negli impianti fuori dalla Capitale, compreso quello di Colfelice, torneranno poi in città. Come prevede l'ordinanza la parte trasformata in combustibile da rifiuti, circa il 30%, verrà bruciata negli inceneritori del Lazio. Tutto ciò che non può essere bruciato viene trattato. Da un lato la parte organica verrà seccata, o meglio stabilizzata (la cosiddetta Frazione organica stabilizzata), circa il 30%, in modo da non produrre né odori né liquidi, il cosiddetto percolato. Il resto, anch'esso trattato, verrà gettato nella discarica di Malagrotta.

Ed è proprio il conferimento nella discarica di Roma a imporre tempi veloci sul trasferimento dei rifiuti nell'impianto di Colfelice, circa 420 tonnellate al giorno. Entro l'11 aprile infatti a Malagrotta non dovrebbero più essere gettati rifiuti non trattati. „Se le rassicurazioni di Ama saranno in grado di tranquillizzare i sindaci della zona è ancora tutto da vedere. Venerdì scorso Antonio Salviati, sindaco di San Giovanni Incarico, comune a una decina di chilometri di distanza da Colfelice, ha annunciato “un nuovo ricorso al Tar del Lazio contro l’ordinanza del commissario per l’emergenza rifiuti Goffredo Sottile per trasferire l’immondizia di Roma nell’impianto di Colfelice. Oltre a questo, ha anticipato anche la presentazione di una denuncia in procura contro il prefetto Sottile”.