Bari, muore ciclista: posizionata la prima "ghost bike" sul luogo dell'incidente
Una "ghost bike" come monito per gli automobilisti. Una bicicletta dipinta di bianco per ricordare il ciclista travolto da un auto martedì scorso sul lungomare di Bari. L’associazione Ciclo Spazio ha organizzato oggi pomeriggio una manifestazione. Centinaia i ciclisti accorsi
06 April, 2013
Una bicicletta bianca, un monumento laico per ricordare il ciclista travolto da un auto sul lungomare di Bari, martedì scorso. Il giovane automobilista su corso Vittorio Veneto si è fermato invano per soccorrere l’anziano ciclista. Sull’onda della indignazione l’associazione Ciclo Spazio, con l’adesione di altre associazioni cittadine, ha organizzato una manifestazione in bicicletta per sensibilizzare la cittadinanza.
Oggi alle 16 centinaia di ciclisti, partendo da piazza Mercantile, hanno attraversato la città fino al luogo dell’incidente, dove è stata posizionata una bicicletta bianca. Secondo l’associazione Ciclospazio sul lungomare di Bari le autovetture raggiungono velocità elevate e “la pista ciclabile esistente, se così la vogliamo chiamare, è semplicemente inutilizzabile”. “Vogliamo dire basta a questa situazione insostenibile e pericolosa – ha denunciato Ciclospazio -. Vogliamo poter pedalare sul lungomare senza correre il rischio di essere travolti da macchine che corrono a 100 all'ora in piena città”. E ha lanciato su facebook l’appello “ADESSO BASTA! Vogliamo un lungomare più sicuro!. Su tutto il lungomare, si faccia qualcosa per far rispettare i limiti di velocità. In attesa di una pista ciclabile VERA, che percorra il mare da nord a sud, e di una zona 30 VERA. E di politiche serie e seriamente a favore dei ciclisti e dei pedoni, non solo declamate ma anche attuate”.
La richiesta di una Zona 30. La prima zona a 30 km/h fu realizzata come progetto pilota nella piccola città tedesca di Buxtehude nel 1983. Da allora numerose zone a 30 km/h in tutta Europa hanno dimostrato la loro validità. Ovunque funzionano queste zone, il numero e la gravità degli incidenti si riducono notevolmente. Da qui l’idea di lanciare una proposta d'iniziativa dei cittadini europei: 30 km/h - rendendo le strade vivibili! Proporre un limite di velocità regolare di 30km/h (20mph) in tutta l'UE per le aree urbane/residenziali. Le autorità locali possono introdurre altri limiti di velocità se sono in grado di mostrare come le esigenze ambientali e di sicurezza degli utenti più vulnerabili della strada siano soddisfatte. Qui per firmare la petizione.
La prima bici bianca. Secondo il quotidiano inglese The Guardian la prima “ghost bike” fu posizionata a St. Louis, nello Stato del Missouri nel 2003. Da allora si è diffusa tale pratica in molti paesi del mondo. In ogni luogo dove un ciclista viene investito a morte o gravemente ferito viene posizionata la stessa bicicletta dell'incidente o un'altra difficilmente riparabile in memoria della vittima. Non è semplicemente un promemoria per gli automobilisti. Nel tempo diviene un vero monumento funebre, laico: viene rispettato da tutti i cittadini e rare volte nel tempo viene vandalizzato.
RASSEGNA STAMPA
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