Taranto, il 7 aprile in piazza contro gli inquinatori
In attesa della sentenza della Corte Costituzionale che il 9 Aprile 2013 si pronuncerà sulla legittimità costituzionale della Legge 231/2012, più conosciuta come seconda Legge “Salva-Ilva”, Taranto scende in piazza per manifestare contro gli inquinatori
06 April, 2013
Ultimi preparativi per la manifestazione nazionale che si terrà a Taranto domenica 7 Aprile 2013, con partenza del corteo alle ore 10.30 dall’Arsenale Militare in via Di Palma. L’evento ha lo scopo di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, in attesa della sentenza della Corte Costituzionale che il 9 Aprile 2013 si pronuncerà sulla legittimità costituzionale della Legge 231/2012, più conosciuta come seconda Legge “Salva-Ilva”
Il calendario del comitato organizzatore “Taranto 7 aprile”.
Taranto, 7 aprile 2013. Partenza ore 10.30 davanti Arsenale (Via Di Palma)- arrivo in Piazza Vittoria.
Roma, 9 aprile. Piazza Montecitorio. Sit dalle ore 10 alle ore 14 in occasione dell’udienza pubblica della Corte Costituzionale che valuterà la legittimità costituzionale del decreto-legge n. 207 del 3 dicembre 2012 (cosiddetto salva-ilva), questione sollevata dai Magistrati del Tribunale di Taranto. ”Non un altro bambino, non un altro abitante di questa sfortunata città, non un altro lavoratore dell’Ilva, abbia ancora ad ammalarsi o a morire o a essere comunque esposto a tali pericoli, a causa delle emissioni tossiche del siderurgico” (dall’Ordinanza del Gip di Taranto).
Dalle 15 alle 18 sempre il 9 aprile in piazza Montecitorio saremo con le associazioni che chiedono ai nuovi eletti di difendere ovunque i Diritti Umani e la legalità. No all’acquisto di cacciabombardieri e alle forniture di armi alla Siria, no all’opera di chi continua a creare le condizioni per interventi armati illegittimi – Presidio organizzato da NOWAR e PeaceLink
Riguardo alle recenti “rassicurazioni” divulgate dall’ARPA Puglia, secondo le quali vi sarebbe una sensibile diminuzione dell’inquinamento provocato dalle polveri sottili emesse dagli impianti industriali, il comitato promotore chiede all’Arpa Puglia di rianalizzare la propria posizione.
“Il monitoraggio è stato eseguito – si spiega nella nota - solo attraverso due centraline e non con numerosi punti di campionamento perimetrale eseguito intorno alle industrie, così come espressamente previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale”. “Stessa cosa per il campionamento delle diossine sul camino E312 che ancora oggi non viene effettuato in continuo, ma solo manualmente per pochi giorni all'anno”.
«E’ un’Aia colabrodo: va avanti a colpi di deroghe e proroghe. Nonostante risultino diverse inadempienze da parte dell’Ilva, non c’è stato alcun fermo della produzione». Lo ha detto ieri Alessandro Marescotti (presidente di Peacelink) nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme a Fabio Matacchiera (presidente del Fondo Antidiossina Onlus). Leggi qui il resto dell’articolo di Alessandra Congedo per Inchiostro verde.it
RASSEGNA STAMPA
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Taranto, il 7 aprile manifestazione nazionale contro gli inquinatori
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