Stop ai rifiuti non trattati a Malagrotta, Alemanno sottoscrive l'ordinanza: i rifiuti resteranno in regione, ma trattati
Firma del documento da parte del sindaco: dall'11 aprile i rifuti accederanno negli impianti Tmb di Malagrotta e negli altri dislocati nel territorio regionale, in attesa del nuovo impianto di tritovagliatura di Colari. Clini soddisfatto. Addio dunque ai rifiuti non trattati a Malagrotta
10 April, 2013
I panni sporchi si lavano in casa, e per il momento l’alternativa a Malagrotta è stata trovata. Ma l'emergenza resta, e farà passare ancora diverse notti insonni ai vari amministratori locali. Mercoledì 10 è stata emanata un'ordinanza sindacale per evitare che dall'11 aprile l’immondizia resti in strada. A mezzanotte scade l'ultimatum dell'Ue per il conferimento dei “non trattati” nella discarica di Malagrotta. E stamane (10 aprile) è andato in scena un vertice tra il commissario all'emergenza, Goffredo Sottile, il Comune di Roma, la Provincia, la Regione e l'Ama per decidere dove mandare quelle 1.000 tonnellate che dovrebbero essere trattate fuori regione, in attesa che il 21 aprile parta il tritovagliatore di Rocca Cencia.
Il provvedimento a firma di Alemanno autorizza per 30 giorni, “nelle more dell'entrata in funzione del tritovagliatore Colari, il trattamento tramite selezione, fino a 1000 tonnellate al giorno, dei rifiuti urbani indifferenziati negli impianti di TMB Malagrotta 2. L'ordinanza, inoltre, dispone che gli impianti Ama funzionino come centri di trasferimento dei rifiuti verso altri impianti autorizzati (Colfelice, Albano e Viterbo oltre a Malagrotta 1 e 2)”. La possibilità di trasportare rifiuti non trattati al di fuori della Regione Lazio viene tenuta solo per un’eventualità residuale. Con questi due provvedimenti si eviterà che i rifiuti di Roma restino in strada, ma nel frattempo sarà ugualmente importante che a stretto giro si trovi un accordo tra il Lazio e le 'regioni riceventi' sia perché non tutte le tonnellate eccedenti potrebbero essere trattate, sia perchè le frazioni che usciranno dalla tritovagliatura nel tmb di Malagrotta andranno fuori dal Lazio.
“L’ordinanza del sindaco Alemanno è da accogliere positivamente perché si muove nel solco delle indicazioni del Ministero dell’Ambiente che ha chiesto che venisse sfruttata pienamente la capacità di trattamento degli impianti presenti a Roma e nel Lazio. E’ questa la linea d’azione dettata dalle normative nazionali ed europee a cui mi sono sempre attenuto nei provvedimenti finalizzati a ricondurre a normalità il ciclo dei rifiuti romani e liberare la capitale dalla “schiavitù” delle discariche”. E’ quanto fa sapere in una nota il ministro dell'Ambiente Corrado Clini.
Che aggiunge: “Proseguirà parallelamente l’azione del presidente della Regione Zingaretti nella interlocuzione con le altre Regioni per individuare impianti disponibili a trattare le quantità eventualmente residue di rifiuti romani che non potranno più essere conferiti alla discarica di Malagrotta senza il preventivo trattamento meccanico biologico, così come prevede la legge e ci chiede l’Europa». Il commissario Goffredo Sottile si dice certo del fatto che la prima parte della chiusura di Malagrotta non manderà Roma in emergenza: «Il senso di responsabilità delle istituzioni è all'altezza della situazione e credo che c'è tutta la volontà e la competenza per risolvere questo genere di problemi” - dice. Sul fronte discarica oggi il Tar ha discusso il ricorso delle associazioni contro l'autorizzazione del commissario per l'impianto di Monti dell'Ortaccio. La sentenza arriverà con molta probabilità domani pomeriggio.