Il venerdì di sciopero a Roma
Lo sciopero dei mezzi a Roma significa "delirio". Ma ogni tanto un po' di fortuna può aiutare a sopravvivere.
19 April, 2013
Venerdì 19 aprile era stato annunciato come un venerdì davvero nero: intera giornata di scioperi del trasporto pubblico totale, tra quello di 24 ore indetto a livello nazionale dal Sul che avrebbe messo a rischio bus, tram, filobus, metropolitane e ferrovie urbane, e quello indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, Ugl-Trasporti e Faisa-Cisal, che avrebbe riguardato le 83 linee periferiche in servizio nei giorni feriali gestite dal consorzio Roma-Tpl. Da qualche giorno i tornelli delle metro ricordavano inesorabili la probabile chiusura delle linee metropolitane della Capitale, il Tg regione ricapitolava gli orari delle fasce garantite, i notiziari cittadini online postavano notizie di conferma dello sciopero. "Che poi che scioperate a fare", chiedeva l'altro giorno una signora all'autista del tram. "Tanto il Governo non c'è". Un disastro, insomma. Ancora una volta la città paralizzata, ancora una volta i romani si sarebbero riversati per le strade con le automobili, provocando traffico, ingorghi chilometrici, inquinamento atmosferico e acustico. O avrebbero scelto di muoversi soltanto nelle fasce garantite. Oppure, avrebbero deciso di rimanere a casa, rimandare tutti i loro impegni con la scusa "C'è lo sciopero dei mezzi". Che poi tanto scusa, in una città come Roma, proprio non è, considerando che spesso bisogna aspettare gli autobus per mezzore intere anche nei giorni di normale circolazione.
Eppure, sarà un caso, sarà fortuna, uscendo di casa verso l'ora di pranzo, armata di borraccia piena d'acqua e scarpe da ginnastica nell'eventualità di dover camminare per chilometri sotto il sole cocente per raggiungere il posto di lavoro collocato dall'altra parte di Roma (letteralmente), prendo al volo il tram direzione Stazione Termini. Dietro ne arrivano altri 5 e, cosa assai rara per i tram di Via Prenestina, sono "vuoti": la gente che sa dello sciopero ha scelto la macchina o la bicicletta oggi, per cui le fermate non sono per nulla affollate. Scesa a Porta Maggiore, mentre vedo passare qualche tram con la terribile scritta "Fuori Servizio", mi informo sullo stato della metropolitana. "Il servizio è attivo anche se possono esserci tempi di attesa più lunghi", mi rispondono gli autisti. Ma nel frattempo, il via vai di tram e autobus mi permette di scegliere comodamente quale di questi prendere. Il 571, che solitamente aspetto per minuti e minuti al capolinea, non si fa attendere neanche un attimo e in un traffico a dir poco regolare mi porta a destinazione in meno tempo del previsto.
Lo ripeto, sarà stata sicuramente fortuna, visto che leggo su internet che c'è gente imbottigliata davvero nel traffico (in realtà, anche questa, a Roma non è una novità). Ma insomma, pago da 10 anni l'abbonamento, sopporto attese lunghissime alle fermate quasi tutti i giorni, un po' di fortuna nel giorno di sciopero me la meriterò o no?