Rifiuti in Campania: Italia verso maximulta Ue
Secondo fonti comunitarie la Commissione Ue defererirà a maggio o giugno l'Italia per la seconda volta alla Corte Ue. Si andrebbe quindi verso una multa per la non esecuzione della prima sentenza della stessa Corte sulla gestione dei rifiuti in Campania
22 April, 2013
In base a quanto si apprende da fonti comunitarie riprese dall'agenzia Ansa, la Commissione Ue defererirà a maggio o giugno l'Italia per la seconda volta alla Corte Ue, cosa che implica la comminazione di una multa, per la non esecuzione della prima sentenza della stessa Corte sulla gestione dei rifiuti in Campania.
"Ci possiamo aspettare che non ad aprile ma alla prossima tornata di procedure d'infrazione a maggio o giugno ci sia il secondo ricorso alla Corte Ue per la non esecuzione della sentenza della stessa Corte del maggio 2010", hanno riferito le fonti. Il secondo deferimento implica anche il pagamento di sanzioni pecuniarie salate. "E' andata avanti per troppo tempo, l'Italia ha avuto molti avvertimenti", hanno sottolineato le fonti, spiegando che per Bruxelles "il cronoprogramma non sembra essere sufficientemente credibile" e che "i piani di gestione non sembrano ugualmente sufficienti".
La Corte di giustizia Ue ha respinto oggi il ricorso con cui l'Italia chiedeva in sostanza lo sblocco dei fondi europei Fesr destinati al piano di smaltimento dei rifiuti in Campania. Lo stop deciso da Bruxelles, secondo la Corte, è legittimo perché direttamente collegato al finanziamento con soldi Ue delle misure al centro della procedura d'infrazione aperta, ovvero la realizzazione del sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti in Campania e, in particolare, per la raccolta differenza.
Comune di Napoli: da Ue atto dovuto
"La decisione della Corte di Giustizia Ue rappresenta un atto dovuto, essendo ancora aperta la procedura di infrazione verso lo Stato italiano iniziata nel 2006": lo afferma il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano commentando la decisione della Corte di giustizia Ue che ha respinto oggi il ricorso con cui l'Italia chiedeva lo sblocco dei fondi europei Fesr destinati al piano di smaltimento dei rifiuti in Campania. "Si tratta comunque - aggiunge Sodano - di una decisione che non intacca i finanziamenti comunitari a supporto dell'estensione della raccolta differenziata e della realizzazione degli impianti intermedi in città, sui quali l'amministrazione del Comune di Napoli sta puntando". "L'infrazione europea - spiega Sodano - nasce negli anni della drammatica emergenza rifiuti per la pessima gestione del ciclo e per la mancata raccolta differenziata. Da due anni Napoli non vive più l'emergenza, anche grazie al nuovo clima creatosi tra le istituzioni, cresce la raccolta differenziata, abbiamo aperto le ecologiche, un sito di trasferenza temporanea dei rifiuti e, ora, stiamo lavorando per la realizzazione di impianti di compostaggio. Su queste politiche - conclude Sodano - esiste condivisione da parte dell'Ue e siamo certi che non farà mancare il suo sostegno".