Stazione Garibaldi: Mobilità Nuova presenta la manifestazione del 4 maggio
Rete Mobilità Nuova, Legambiente e i Comitati NO TEM (tang. esterne Milano) hanno presentato alla stampa la grande manifestazione del 4 maggio di piazzale Duca d'Aosta affinché “l’Italia cambi strada”: “Pedoni, Pedali e Pendolari” saranno insieme davanti la Stazione Centrale per chiedere che l'Italia cambi il proprio il modello di mobilità, spostando le risorse pubbliche dalle grandi opere alle aree urbane
23 April, 2013
Alla conferenza stampa presso il Punto Expo – alla fermata del Passante di Porta Garibaldi - Punto Expo RFI – Simone Dini, portavoce Rete Mobilità Nuova, ha presentato la manifestazione del 4 maggio e il Manifesto della Rete. Erano presenti anche Dario Balotta, di Legambiente, e Luigi Visigalli, dei Comitati NO TEM Lombardia.
Saranno oltre 150 le associazioni e realtà della Rete - da Legambiente a FIAB, dal Touring Club Italiano alla Coldiretti, da Euromobility ai comitati pendolari che si battono contro la realizzazione di alcune grandi infrastrutture stradali, ma anche realtà diverse come l'associazione antimafia Libera – che in questi giorni amplificheranno il messaggio del movimento per chiedere il 4 maggio di spostare gli investimenti pubblici da strade, autostrade e alta velocità, alle forme di mobilità a misura di persona: pedoni, pedali e pendolari. La Rete di Mobilità Nuova – ha detto il portavoce Dini – è nata anche dalla spinta del movimento di Salvaiciclisti.
Sono stati ribaditi i numeri della Lombardia riguardo la mobilità, con ancora una grande sproporzione tra gli utilizzatori del trasporto pubblico e quelli dell’auto privata, con molti lombardi “costretti” ad utilizzare l'auto, anche se ne farebbero volentieri a meno per gli elevati costi o perché consapevoli di inquinare l'aria e pesare sull’ambiente. “Costretti” perché i treni e gli autobus sono spesso ancora poco capillari, poco frequenti, poco confortevoli e anche lenti.
La velocità media dei treni locali italiani è infatti tra le più basse d'Europa.
Nonostante questo, la stragrande maggioranza delle risorse pubbliche è ancora destinata alla costruzione di nuove strade ed autostrade: BreBeMi, TEM, Pedemontana. In sostanza, ha detto Dario Balotta, "in Lombardia l’80% delle risorse è destinato ad una mobilità che interessa ormai solo il 20% dei cittadini e non viceversa": restano sguarnite i grandi agglomerati urbani, in cui vivono 25 milioni di italiani e dove si concentra l’80% della domanda di spostamento. Così come si rivendica un’Italia in cui il trasporto regionale e quello ferroviario delle merci tornino ad essere governati.
Legambiente ha anche denunciato l’ancora alta inefficienza dei trasporti pubblici (in Italia la velocità media dei treni pendolari è tra le più basse d’Europa), dilaniati dai tagli di risorse, diretti da vecchi modelli organizzativi e dove innanzitutto bisognerebbe “separare la gestione del servizio dalla programmazione”, per evitare che la stessa sia condizionata dal clientelismo politico.
Il movimento #MobilitàNuova si impegna, dopo la manifestazione di Milano, a lanciare una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che vincoli almeno i ¾ delle risorse statali e locali disponibili per il settore trasporti ad opere pubbliche che favoriscano lo sviluppo del trasporto collettivo e di quello individuale non motorizzato. Il vaglio del testo di legge sarà affidato ad un Comitato di Garanzia.
Il sito della Rete: http://www.mobilitanuova.it/