Trasformare Smat in azienda consortile pubblica? Bisacca: "Sono necessari seri approfondimenti"
Audizione in Provincia di Torino del Comitato Acqua Pubblica. Il presidente Bisacca: “Nessun dubbio sulla natura pubblica dell’acqua ma occorrono approfondimenti di natura tecnico-amministrativa per scongiurare conseguenze problematiche"
30 April, 2013
Con l’audizione del Comitato Acqua Pubblica da parte della conferenza dei capigruppo e delle Commissioni II e VII del Consiglio provinciale di Torino, è cominciato l’iter della delibera per la trasformazione di SMAT da società per azioni ad azienda speciale consortile.
“Ciò che noi auspichiamo, partendo da una proposta di delibera di iniziativa popolare, è la trasformazione della natura giuridica di SMAT -ha spiegato la rappresentante del Comitato Mariangela Rosolen- da azienda di diritto privato finalizzata alla realizzazione di utili ad azienda consortile a totale proprietà pubblica, che ha come unico scopo quello di erogare un servizio essenziale per la collettività”. Secondo il Comitato, la trasformazione giuridica di SMAT rappresenta la completa attuazione dell’esito del referendum sull’acqua, che non consente di realizzare profitti a fini speculativi e impone di reinvestire tutti gli utili ottenuti.
“Nessun dubbio sulla natura pubblica dell’acqua e sulla sua gestione da parte di un soggetto pubblico -è intervenuto il presidente del Consiglio provinciale Sergio Bisacca- ma sono necessari seri approfondimenti di natura tecnico-amministrativa per scongiurare conseguenze problematiche che potrebbero derivare da decisioni affrettate: si pensi al rischio rappresentato dal recesso di qualche Comune, che potrebbe decidere di riprendersi le sue quote azionarie prima della trasformazione della società”.
Valutare con attenzione i reali vantaggi che deriverebbero alle famiglie dalla modifica della natura societaria di SMAT: in questo senso si è raccomandata la presidente della II Commissione Angela Massaglia. “Non dimentichiamo che a Torino e provincia non si è verificata la privatizzazione dei servizi idrici, perché la Società Metropolitana Acqua Torino è a capitale interamente pubblico”.