Gerbido al via: le impressioni dei residenti della zona
Le Sentinelle dei rifiuti hanno raccolto le impressioni di chi abita nelle vicinanze del termovalorizzatore del Gerbido. Nessuno si è accorto che l'impianto è in funzione da una decina di giorni
30 April, 2013
A pochi giorni dall’accensione del termovalorizzatore del Gerbido le sentinelle dei rifiuti hanno intervistato i residenti della zona per raccogliere le prime impressioni. La maggior parte delle persone però ha scelto di non parlare, rifiutando di esprimere la propria opinione o nascondendola con evidenti reticenze.
Nessuno degli intervistati si è accorto che l’impianto ha incominciato a bruciare rifiuti. Non sono stati avvertiti odori o rumori particolari. Nessuno ha fatto caso al via vai di camion della spazzatura. All’avvio in sordina dell’inceneritore corrisponde un analogo atteggiamento da parte degli abitanti.
Delle vacche pascolano in un prato fra il cimitero e strada del Portone, a poca distanza dall’impianto. La proprietaria della mandria non sembra nutrire alcuna preoccupazione, né per gli animali né per il latte e i formaggi che produce nella sua cascina, appena al di là di corso Orbassano. Aggiunge in fretta di non intendersene di inquinamento e risponde a monosillabi quando le viene chiesta la sua opinione sul termovalorizzatore.
Chi ha un’opinione più informata (o meno reticente) e accetta di parlare pone la questione sul piano generale del sistema dello smaltimento rifiuti. È il caso di un residente di Beinasco, che abita a qualche centinaio di metri in linea d’aria dall’impianto del Gerbido. La sua idea è che in fondo si tratti di scegliere il male minore. Fra una discarica e un inceneritore propende per il secondo. Permetterebbe di ridurre lo spazio destinato all’accumulo di rifiuti evitando di dover costruire altre discariche. La pensano così anche gli altri abitanti di Beinasco intervistati. Ma per tutti il termovalorizzatore rappresenta il male minore solo a condizione che i fumi e le scorie rientrino nei parametri stabiliti dalla legge. Né un altro sistema di gestione dei rifiuti viene preso in considerazione, poiché, come ripetono in molti, l’impianto del Gerbido è già stato costruito.
Ma c’è anche chi la pensa in modo diverso. “La costruzione e l’avvio del termovalorizzatore – spiega una residente – sono avvenuti nel rispetto delle leggi, ma andranno a influire sulla qualità della raccolta differenziata. L’obiettivo di riduzione dei rifiuti e della puntuale suddivisione delle frazioni ai fini del riciclo è in aperto conflitto con la scelta dell’inceneritore. Se si arrivasse a non produrre più la quantità di rifiuti indifferenziati necessari per alimentare i forni e mantenere economicamente sostenibile l’impianto – afferma l’intervistata – saranno bruciati anche altri tipi di rifiuti, primi fra tutti quelli che i cittadini hanno raccolto separatamente”.