Milano, l'ex comitato di protesta contro l'Inceneritore: "Ora con il nuovo impianto si respira bene"
Torino e Parma hanno avviato due nuove impianti: che ne è degli ultimi inceneritori costruiti in Italia? Abbiamo intervistato il fondatore del Comitato Figino di Milano, nato per monitorare Silla 2, l’impianto di Milano in zona San Siro: “Abbiamo lottato per avere l’impianto catalitico DeNox e più centraline di controllo, ora AMSA ha capito l’importanza della collaborazione”
03 May, 2013
Mentre Torino e Parma hanno appena avviato nuovi impianti di smaltimento, abbiamo intervistato il Comitato milanese Figino, nato nel quartiere a nord-ovest di Milano, dove dal 2000 esiste Silla 2, il termovalorizzatore di AMSA, in grado di smaltire circa 550.000 tonnellate di rifiuti l’anno e produrre calore per 20.000 famiglie. Siro Palestra, ex presidente del Comitato Figino, è ora consigliere del direttivo. Il Comitato si impegna da anni a monitorare l'attività dell’inceneritore vicino Figino, con particolare attenzione alle emissioni nocive. Siro Palestra è anche segretario del Coordinamento dei Comitati di quartiere a Milano (CCM), costituitosi agli inizi degli anni '90, per collegare e dare più forza all'attività di denuncia e di proposta di molti comitati sorti spontaneamente in città. Oggi il CCM raggruppa una sessantina di comitati.
Abbiamo chiesto a Siro Palestra, ex presidente ed attuale membro del Comitato Figino, come sia percepito oggi l’impianto AMSA Silla 2 di Milano.
Le principali battaglie le abbiamo condotte soprattutto contro il vecchio impianto AMSA Silla 1, quello sì che era “una stufa con un camino”, ma il nuovo impianto Silla 2, varato nel 2000, è stato fatto con una tecnologia molto più moderna e meno inquinante. La svolta definitiva poi si è avuta nel 2008, con l’installazione del filtro catalitico DeNox (lo stesso in dotazione a Torino Gerbido, ndr), il più avanzato del suo genere, che permette a Silla 2 di abbattere le emissioni di monossido e biossido di azoto, dalla somma dei quali derivano gli ossidi di azoto "NOx".
Come ha ottenuto questi risultati il Comitato Figino?
All’inizio non ci ascoltava nessuno, poi abbiamo avuto la fortuna di avere l’appoggio dei sindaci dei Comuni della provincia confinanti con il quartiere Figino, come Rho e Pero. A quel punto abbiamo avuto la forza di essere ascoltati anche dal Comune di Milano e dall’AMSA.
Quali sono gli elementi che oggi garantiscono più sicurezza verso il potenziale inquinante del termovalorizzatore Silla 2, oltre a DeNox?
Abbiamo ottenuto di avere 4 centraline di rilevamento degli inquinanti nella zona intorno a Figino, una è proprio nel raggio di Silla 2. Inoltre abbiamo ottenuto i controlli a terra dell’Istituto Mario Negri, che ogni anno analizza più volte i depositi al suolo delle emissioni.
Com’è oggi il vostro rapporto con AMSA?
Bisogna dire che da “nemici”, oggi siamo diventati “collaboratori” di AMSA, perché loro hanno capito che le nostre battaglie per avere un impianto all’avanguardia e che non costituisse più terreno di scontro, conveniva e conviene anche a loro.