Nicastro: «Presentate al ministero le priorità della regione Puglia in materia ambientale»
Nicastro: «Vogliamo che si deroghi al patto di stabilità per quello che riguarda le risorse regionali da destinare alle attività di bonifica del SIN di Taranto. Prioritari inoltre i fondi da destinare alla difesa del suolo, il tema della Valutazione del Danno Sanitario e la questione delle trivelle off-shore nel mar Adriatico»
15 May, 2013
“Un incontro proficuo, sia per quello che riguarda lo scambio con il Ministro che per la possibilità di interlocuzione con i colleghi assessori all'Ambiente delle altre regioni italiane. Abbiamo detto al Ministro Orlando in maniera molto chiara quali sono le nostre priorità: in primo luogo che si deroghi al patto di stabilità per quello che riguarda le risorse regionali da destinare alle attività di bonifica del SIN di Taranto e che siano sbloccati i 200mln di euro, rinvenienti dalla delibera del CIPE, destinati alla difesa del suolo”. A dichiararlo al termine dell'incontro al Ministero dell'Ambiente, l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro.
“Abbiamo colto l'occasione per rappresentare la distonia tra la direzione di sostenibilità e compatibilità ambientale intrapresa dalla Puglia e l'atteggiamento fin qui tenuto dai governi nazionali su temi sensibili per il nostro territorio: la questione delle trivelle o degli impianti off-shore. L'incontro di oggi è stata anche l'occasione per sollevare il tema della Valutazione del Danno Sanitario, recentemente introdotto nella legislazione nazionale – prosegue Nicastro – a seguito della Legge regionale emanata dalla Puglia in questo senso. Abbiamo fatto presente la necessità ampliare lo spettro delle possibilità di intervento su questo piano anche le criticità di natura ambientale e non solo sanitaria, come attualmente previsto dalla norma nazionale a differenza di quella pugliese, al fine di rendere più organico il lavoro dell'Arpa e delle ASL”.
“Devo rilevare con piacere – conclude Nicastro – una volontà del Ministro di lavorare ad un nuovo sistema di norme penali per punire quegli atteggiamenti che aggrediscono la matrice ambientale creando grave pregiudizio non solo per le risorse naturali ma anche per la salute umana. E' un tema che in molte occasioni abbiamo sollevato e che, se si dovesse giungere ad un quadro normativo con pene più severe rispetto alle attuali sanzioni amministrative, ci permetterebbe non solo di allinearci ai paesi europei che già sono su questa posizione ma anche, o forse soprattutto, di arginare i reati ambientali. Ho dichiarato la più ampia disponibilità a collaborare su questo piano e registrato un atteggiamento altrettanto collaborativo da parte degli altri colleghi segno evidente che su queste necessità l'Italia è davvero una e indivisibile”.