Energia: per Letta il futuro è delle rinnovabili, ma anche del gas di scisto
In occasione del Consiglio europeo sulle politiche energetiche, il presidente del Consiglio spiega che il futuro dell'Italia in questo settore è legato a rinnovabili, efficienza e fonti come lo shale gas
22 May, 2013
"La priorita' assoluta in campo energetico per noi resta lo sviluppo delle fonti rinnovabili". Lo dice il premier, Enrico Letta, che intervenendo in Senato alla vigilia del vertice Ue, ha sottolineato la necessita' di "una politica realistica del cambiamento climatico dopo il 2020" ma anche "un atteggiamento aperto e non penalizzante per lo sfruttamento delle fonti di energia prodotte in Europa come lo shale gas" Letta ha ricordato che il Consiglio "tornera' sui temi dell'energia domani, due anni dopo la riunione del febbraio 2011, per valutare i progressi nella costruzione di una politica energetica europea e affrontare in particolare quattro punti: il completamento del mercato interno dell'energia dal punto di vista sia della regolazione sia delle infrastrutture fisiche dell'interconnessione di rete, comprese le reti intelligenti. La promozione di investimenti, anche nell'ambito della definizione di un quadro di riferimento per le politiche in materia di cambiamento climatico ed energia dopo il 2020, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e lo sfruttamento delle fonti di energia prodotte in Europa; infine, l'efficienza energetica".
Per l'Italia, ha proseguito Letta, "la priorita' assoluta in campo energetico resta lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Il filo rosso che lega tutti gli altri temi e' il contenimento dei prezzi dell'energia, oltre che naturalmente il contributo della politica energetica alla competitivita' dell'intera economia, italiana ed europea. E' un'evoluzione niente affatto scontata: nell'agenda energetica europea, infatti, ora trovano finalmente piena legittimita' espressioni come competitivita', costi per le famiglie e per le imprese ed attenzione ai soggetti vulnerabili".
"Si tratta di uno sviluppo importante per il nostro Paese, - ha aggiunto - dato che ancora oggi abbiamo un costo dell'energia piu' alto di quello di tutti gli altri partner europei e dei nostri competitor internazionali. Insisteremo poi perche' vi siano una politica europea di sostegno per gli investimenti infrastrutturali e per il completamento delle interconnessioni, nonche' un forte impegno nei confronti delle esigenze delle imprese ad alta intensita' energetica. Chiederemo una politica realistica del cambiamento climatico dopo il 2020 e invece un atteggiamento aperto e non penalizzante per lo sfruttamento delle fonti di energia prodotte in Europa come lo shale gas. Porremo enfasi sulla necessita' di progressi sull'efficienza energetica, settore in cui l'Italia ha una leadership ed un'esperienza ormai innegabili. Sara' infatti da valutare con grandissima attenzione - ha concluso Letta - anche la proposta, avanzata di recente nel Libro verde della Commissione sul quadro delle politiche energetiche e climatiche del 2030, di fondere in un unico obiettivo le misure attinenti alla produzione di energia rinnovabile, alla riduzione dell'emissione di gas serra e all'incremento nell'efficienza energetica attualmente esplicitate nel triplice cosiddetto obiettivo 20-20-20". (AGI) .