Rifiuti a Roma: le linee programmatiche dei candidati al Campidoglio
Le linee strategiche dei 4 personaggi principali di questa tornata elettorale capitolina: dall'immondizia come nuovo business fino al rilancio di politiche migliori di raccolta, ecco quanto hanno detto in questi ultimi due mesi gli aspiranti alla fascia tricolore
23 May, 2013
Ci siamo. Domenica i cittadini di Roma saranno chiamati a eleggere il loro sindaco per i prossimi 5 anni, e in queste ultime 48 ore che separano l’Urbe dal “silenzio” di sabato, i vari candidati cercano di spingere il piede sull’acceleratore per cercare di portare dalla loro parte gli indecisi. Tra i vari temi in mezzo al chiacchiericcio elettorale, quello dei rifiuti è un campo di battaglia cruciale dove i pretendenti si giocano una bella fetta del loro risultato. Ma ricapitolando, quali sono le linee programmatiche messe in campo? Chi più chi meno, ognuno sul suo programma ha offerto le sue proposte strategiche su un’emergenza che ormai grava sulla Capitale da quasi due anni.
ALEMANNO. Partiamo dal sindaco uscente, Gianni Alemanno, che più che avanzare vere e proprie proposte, si è soffermato sull’esigenza di continuare sulla strada tracciata dalla sua giunta dal 2008 a oggi. "La differenziata a Roma è già una realtà. Siamo passati dal 17% di quando ci siamo insediati al 30% di oggi". Questa la rivendicazione del sindaco ancora in carica. "A Roma si differenzia più di Parigi e Berlino, in Europa siamo secondi solo a Londra. Da giugno partiremo in altri cinque municipi con la differenziata e arriveremo al 40% e nel 2014 al 50%, è un impegno preso con il ministero dell'Ambiente e con la Regione Lazio". In parole povere, l’idea di Alemanno è proseguire sul suo graduale piano per la differenziata, arrivare a una chiusura definitiva di Malagrotta e, nel giro di un anno, dare il via alla costruzione a nuovi impianti (parla di due) di trattamento meccanico-biologico.
MARINO. Più arrembante sul tema Ignazio Marino, il candidato del centrosinistra. Nel suo programma c’è un no secco e perentorio alla politica delle discariche perseguita dalle precedenti amministrazioni. Il senatore del Pd ha parlato molto di dati in questa campagna elettorale, evidenziando come Ama e la Giunta in carica forniscano numeri sulla raccolta rifiuti che non corrispondono alla realtà. Per questo, tra i punti-chiave del programma di Marino c’è la volontà di riformulare la gestione aziendale di Ama cercando di evitare gli sperperi e le inefficienze affiorate negli ultimi anni. Poi, il vincitore delle primarie del Pd ha presentato le linee guida di un piano totalmente rinnovato per la raccolta differenziata da far partire in egual maniera in tutte le aree del territorio comunale già a partire dall’autunno, per migliorare la qualità della raccolta. Marino si è soffermato più volte anche sulla tassazione circa i rifiuti. La sua idea è quella di farla diventare gradualmente meno gravosa per i cittadini, ma se in un primo momento ci si troverà costretti a lasciarla invariata, il servizio va migliorato. Nel programma del centrosinistra lì attenzione è riposta anche nella riabilitazione del senso civico dei cittadini, per arrivare a una cospicua diminuzione della produzione di rifiuti nel triennio 2013-2016.
MARCHINI. Il candidato della “Lista Civica Alfio Marchini” ha incentrato tutta la sua campagna elettorale in tema di rifiuti nel far pensare a essi come a una possibile risorsa. Secondo l’imprenditore, i rifiuti possono generare in futuro benefici economici ai cittadini romani. Perché ciò avvenga è necessario rivedere tutte le modalità di compostaggio: Marchini fa leva molto sulla qualità dei materiali raccolti. Inutile differenziare se i materiali raccolti non possono essere riciclabili. “I materiali, i rifiuti costano” – è il suo slogan sul tema. La sua proposta è quella del lancio di una formula di compostaggio condominiale e della possibilità di imbastire filiere brevi di riciclo con la possibilità per i cittadini anche di vendere i materiali raccolti di qualità. Nel suo programma Marchini punta anche a una specifica gestione consortile di frazioni di materiali riciclabili da parte dei piccoli utenti non domestici "assimilati", a cui corrispondere per questo uno sconto tariffario. Infine, il suo programma pone l’accento sulla necessità di una forma di controllo rinnovata da parte dei responsabili dei municipi sulla raccolta.
DE VITO. Il programma di Marcello De Vito, candidato a sindaco del Movimento 5 Stelle, fa perno sulla crociata contro gli inceneritori che Beppe Grillo da più di due anni sta portando in giro in tutte le piazze. Anche De Vito dunque ha ribadito a più riprese il “no” ai termovalorizzatori (si sa che c’è la querelle sull’intenzione di costruirne uno nel territorio comunale) e anche a discariche provvisorie per il post-Malagrotta. Pure il Movimento parla dei rifiuti come possibile risorsa, per generare proventi ma soprattutto nuovi sbocchi occupazionali in una città che ne ha sempre più bisogno. Per De Vito Roma deve puntare tutte le sue fiches sul riciclo, organizzando centri di raccolta in più punti del territorio che possano portare a un sensibile miglioramento della qualità dei materiali da poter poi riutilizzare sottoforma di materie prime. Per far questo, il M5S ha intenzione di rivoluzionarie la raccolta, facendo partire un “porta a porta” spinto e capillare in ogni municipio magari creando delle strutture ad hoc che possano migliorare il servizio e generare occupazione.