Smat consortile, trasformazione problematica
Primo parere tecnico degli uffici comunali sulla trasformazione di Smat in Azienda di diritto pubblico: "Forti perplessità circa i rischi fiscali e finanziari. E' necessario un parere dell'Agenzia delle Entrate e una trattativa con le banche"
23 May, 2013
La trasformazione di SMAT in azienda speciale consortile di diritto pubblico appare sempre più problematica. E' infatti arrivato il primo parere tecnico degli uffici comunali sulla delibera d'iniziativa popolare promossa dal Comitato Acqua Pubblica Torino. Il testo, approvato dal Consiglio Comunale ad inizio marzo dopo sostanziali modifiche, prevedeva una verifica da parte degli uffici di carattere giuridico ed economico/finanziario sull'effettiva possibilità di dar seguito al percorso di trasformazione. Parere che è stato illustrato oggi dal direttore della Direzione Partecipazioni Comunali Renzo Mora nel corso di una seduta della VI Commissione consiliare: "Le forti perplessità circa i rischi fiscali e finanziari, che si potrebbero manifestare con la trasformazione della società in azienda speciale consortile, fanno propendere, prima di procedere all'eventuale trasformazione, per la richiesta all'Agenzia delle Entrate del parere circa il corretto trattamento tributario della fattispecie esaminata e per l'avvio di trattative con gli Istituti Finanziari per scongiurare la risoluzione dei contratti finanziari in essere e l'aggravio di oneri in termini di maggiori garanzie e/o maggiori costi. Nel caso l'esito dei suddetti approfondimenti fosse "negativo" il parere degli uffici sulla trasformazione della società Smat in Azienda Speciale sarebbe sfavorevole".
Il parere degli uffici comunali rimanda dunque ad un confronto sia con le banche (che, nel caso della trasformazione in azienda di diritto pubblico, potrebbero chiedere una rinegoziazione al rialzo dei mutui contratti da Smat per gli investimenti) sia con l'Agenzia delle Entrate (per verificare se il nuovo regime porti ad un aggravio di costi fiscali). Ma le perplessità degli uffici non si limitano agli aspetti economico/finanziari bensì ritengono la trasformazione rischiosa anche dal punto di vista giuridico: rispetto a Napoli (che ha da poco completato l'iter per la trasformazione in Azienda Speciale della propria società di gestione delle acque) si ritiene infatti altamente probabile che il Tar Piemonte possa giudicare negativamente l'operazione.
A margine della Commissione l'amministratore delegato di Smat Paolo Romano pur sottolineando come i vertici dell'azienda siano in una posizione di terzietà e si atterranno all'esito dei lavori del Consiglio e della Giunta comunale, ha però espresso le proprie perplessità circa "l'eventuale capacità di una società con le caratteristiche indicate dai referendari di dare continuità agli investimenti finora operati da Smat, che ammontano a circa 80 milioni di euro annui".