Coordinamento No Inceneritore: partita la fase di campionamento per il biomonitoraggio Rifiuti Zero-Isde sui bambini
Nel pomeriggio di lunedì 20 maggio 2013 si è svolto il primo campionamento di unghie dei piedi di 51 bambini di età compresa fra i 7 e gli 8 anni residenti nel comune di Orbassano. Si tratta della prima fase operativa del programma periodico di biomonitoraggio che, il Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino, con la collaborazione dell’associazione internazionale medici per l’ambiente – Isde - , sta attuando per evidenziare le future ricadute delle emissioni dell’inceneritore del Gerbido sulla popolazione. Comunicato stampa Coordinamento No Inceneritore del 22.05.2013
23 May, 2013
Rispettando la volontà di migliaia di cittadini di Torino e provincia, lunedì 20 maggio 2013, i medici ISDE della sezione di Torino, guidati dal presidente dott.ssa Luisa Memore, hanno iniziato la loro attività di prelievo e di campionamento.; a 51 bambini di 7/8 anni di età sono stati prelevati, tramite il taglio, alcune porzioni delle unghie dei piedi.
L’operazione è durata circa 3 ore, seguendo il protocollo predisposto, durante le quali i piccoli ed i loro genitori hanno dimostrato un atteggiamento estremamente collaborativo attendendo con grande pazienza il loro turno.
I risultati di queste prime analisi saranno resi noti e pubblicati, rispettando l’assoluto anonimato, sul sito del coordinamento (www.rifiutizerotorino.it) tra i mesi di settembre e ottobre 2013; i genitori dei bambini saranno direttamente e preventivamente informati dei risultati e convocati per una riunione all’uopo.
A queste prime analisi ne seguiranno altre in altri comuni della provincia di Torino (Beinasco, Grugliasco, Torino, Rivalta) in modo da creare una base dati relativa alla situazione antecedente l’entrata in funzione dell’inceneritore (“bianco ambientale”). La seconda sessione di campionamento sarà effettuata tra circa un anno quando l’inceneritore avrà iniziato la sua attività a pieno regime.
L’inizio dei prelievi da parte dei medici ISDE è coinciso esattamente con il raggiungimento della cifra di 10 mila euro nella campagna di raccolta fondi “5 euro per difenderci dall’inceneritore”; tutti i fondi verranno dirottati integralmente per le attività di analisi sui bambini. Attraverso queste migliaia di piccole donazioni i cittadini hanno dimostrato la loro preoccupazione e dissenso verso le attività di incenerimento dei rifiuti opponendosi allo “status” di cavie inermi che gli è stato assegnato dalle amministrazioni fautrici dell’impianto.
Allo stato attuale delle cose ci chiediamo quale sarà il cronoprogramma delle attività di biomonitoraggio sanitarie (costo indicativo 2 milioni di euro!!) sui residenti nei pressi dell’impianto, previste dalle autorità ufficiali competenti (ASL, Comitato Tecnico Scientifico, Comitato Locale di Controllo e Provincia).
Ad oggi infatti non risulta alcuna convocazione ai cittadini per invitarli a sottoporsi alle analisi previste.
Nell’ultima riunione del CLDC (9 maggio 2013), il Comitato Tecnico Scientifico per il controllo sanitario ha richiesto più tempo (almeno 3 settimane) per eseguire le suddette analisi mediche ma soprattutto ha chiesto a TRM di sospendere le attività di incenerimento intraprese al fine di una corretta definizione del bianco ambientale.
Le attività di incenerimento di TRM, intraprese con la linea1 il 19 aprile, sono state interrotte SOLO a causa di un incidente (il primo…) avvenuto in data 2 maggio. Tali attività riprenderanno, nonostante il monito del comitato tecnico scientifico, con la fase di test ed entrata in esercizio provvisorio della linea2 previste per la terza settimana di maggio (in questi giorni stanno infatti affluendo all’inceneritore i mezzi AMIAT per lo sversamento dei rifiuti).
Come Coordinamento No Inceneritore Rifiuti Zero Torino non possiamo che biasimare e condannare questo comportamento che, in spregio all’universalmente noto principio di precauzione fatto proprio anche da convenzioni internazionali, antepone gli interessi privati di un’azienda (TRM detenuta per l’80% da Iren SPA) alla salute dei cittadini.