Ilva: incontro con il Governo. Ipotesi «Amministrazione straordinaria» con vincolo alle bonifiche
Il Presidente della Puglia e l'Ad dell'Ilva Bondi sono stati convocati quest'oggi dal Governo. Nichi Vendola insieme al sindaco di Taranto ha chiesto l’applicazione di una norma contenuta nella legge salva-Ilva: «l’amministrazione straordinaria condizionata alle bonifiche». Intanto l’azienda ha deciso di impugnare il sequestro dei beni da 8,1 miliardi di euro
27 May, 2013
Dopo le dimissioni del Cda Ilva che avranno effetto con l’assemblea dei soci del 5 giugno, il Governo ha incontrato oggi a Roma oltre ai vertici dimissionari dell’Ilva di Taranto, anche il sindaco Taranto Ippazio Stefàno e il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. «A questo punto occorre pensare all’applicazione di una norma contenuta nel decreto Taranto (convertito in legge nella 231 del 2012) - ha detto Vendola - che prevede, a fronte di contestazioni specifiche e di inadempienze della proprietà relative ai processi di ambientalizzazione, l’istituto dell’amministrazione straordinaria. Credo che questo sia il segnale del cambiamento reale, è il segnale che Taranto attende, e cioè l’affidamento dell’ambientalizzazione ad un organo dello Stato». Vendola ha anche ribadito che «il salvataggio dell’Ilva è condizionato dalle bonifiche, dalla restituzione della possibilità di esercitare, con pienezza, il diritto alla salute e alla vita da parte dei cittadini di Taranto». Qui il resto della sua dichiarazione.
Intanto l'Ilva ha deciso di impugnare l'atto che dispone il sequestro dei beni da 8,1 miliardi di euro. Due giorni fa infatti dopo che il consiglio di amministrazione dell'Ilva aveva presentato le dimissioni con effetto dalla data dell'assemblea dei soci (convocata per il prossimo 5 giugno 2013), l'esecutivo aveva dato mandato ai legali di impugnare nelle sedi competenti il provvedimento di sequestro a carico dell'azienda e di Riva Fire spa, disposto dal gip del Tribunale di Taranto.
La rotta del Governo. Il sottosegretario allo Sviluppo, Claudio De Vincenti, parlando a TGcom24 in vista dell'incontro di oggi già questa mattina aveva affermato che il Governo puntava a fare in modo che «tutti gli stabilimenti Ilva, non solo Taranto, continuassero l'attività produttiva» per attuare le richieste dell'AIA, che fissa vincoli stringenti in materia di salute e ambiente. A questo proposito, ha aggiunto, «si auspica un ripensamento da parte dell'Ilva».
Per l'amministrazione tarantina non devono essere escluse «le azioni tese al raggiungimento dell'ambientalizzazione anche attraverso l’utilizzo delle risorse sequestrate da destinarsi esclusivamente al risanamento di Taranto».
«La vicenda dell'AIA - aveva scritto due giorni fa in una lettera Ippazio Stefano al Ministro Orlando - relativa allo stabilimento ILVA SpA di Taranto e della sua mancata applicazione, la richiesta di inaccettabili proroghe, il sequestro dei beni della famiglia Riva e delle loro società impongono un monitoraggio ancora più serrato della situazione di Taranto affinché possa, se necessario, essere messa in atto una immediata valutazione da parte dello Stato ai fini dell’adozione di un provvedimento di amministrazione straordinaria dell’impianto ILVA di Taranto atto a non ritardare la sua improcrastinabile ambientalizzazione».