Reggio Emilia: ricorso di alcuni cittadini contro il Tmb. Comune e Provincia: "Minare la realizzazione significa sostenere i grandi inceneritori"
A Reggio Emilia alcuni comitati di cittadini residenti nei pressi del sito dove sorgerà l'impianto di Trattamento Meccanico Biologico hanno depositato un ricorso straordinario al capo dello Stato. Mirko Tutino, assessore all'Ambiente provinciale, e Ugo Ferrari, vice Sindaco di Reggio Emilia: "Minare il percorso di realizzazione del Tmb significa, di fatto, sostenere la politica dei grandi inceneritori"
28 May, 2013
A Reggio Emilia alcuni comitati di cittadini residenti nei pressi del sito dove sorgerà l'impianto di Trattamento Meccanico Biologico hanno depositato un ricorso straordinario al capo dello Stato per annullare tutti gli atti predisposti sotto il profilo urbanistico dal Comune di Reggio. Secondo i ricorrenti gli atti interferiscono con quelli dei Comuni di Correggio e San Martino in Rio. Secondo i comitati inoltre si registra una distonia tra il progetto inizialmente presentato e le modifiche in seguito apportate,. I ricorrenti mettono quindi in dubbio le soluzioni finora prospettate sul dimensionamento del Tmb. "L’impianto, spiegano, dovrebbe essere tarato sul livello di raccolta differenziata effettivamente raggiunto, ma proprio la sua presenza sarebbe un vincolo che strozzerebbe le buone pratiche di raccolta e differenziazione dei rifiuti al 65% previsto dalla legge" scrive il Resto del Carlino.
In una nota congiunta Mirko Tutino, assessore all'Ambiente Provincia di Reggio Emilia, e Ugo Ferrari, vice Sindaco Comune di Reggio Emilia, hanno commentato così la notizia: "Abbiamo letto il ricorso presentato al Presidente della Repubblica contro gli atti assunti da Comune e Provincia di Reggio Emilia per la realizzazione dell'impianto che ha definitivamente soppiantato l'inceneritore. Siamo davvero stupiti. Dopo che i ricorrenti avevano affisso negli anni scorsi cartelli con su scritto 'No all'inceneritore, Sì al Tmb' e dopo decine di incontri in tutta la provincia, molti dei quali proprio con coloro che poi hanno promosso il ricorso, eravamo convinti che almeno non si mistificassero i numeri e - quantomeno su alcuni punti - ci fosse una comprensione reciproca. Abbiamo coinvolto nel progetto la Scuola Agraria di Monza proprio per eliminare ogni forma di materiale da inviare a combustione ed investire sul massimo recupero dei rifiuti. Rispetto al primo progetto presentato da Iren - tenendo in considerazione il buon andamento della raccolta differenziata - si è ridimensionata la portata e si è concepita l'integrazione con l'impianto di trattamento della raccolta differenziata dell'organico domestico proprio per convertire l'impianto, man mano che crescerà la differenziata attraverso lo sviluppo del porta a porta. Sostenere quindi che realizzare il Tmb significa fermare la raccolta differenziata è una bugia colossale. E lo dimostra il fatto che stiamo andando avanti nell'inserire nuovi Comuni nel modello di raccolta lanciato con il piano d'ambito che al 2015 si prefigge di raggiungere circa il 70% di differenziata, una percentuale che in ambito provinciale colloca Reggio Emilia tra le realtà migliori non solo d’Italia, ma d’Europa. Proprio il leale rapporto con il Comitato di Gavassa ci ha portato a mettere in discussione e rivedere diversi aspetti e ci dispiace, dunque, che questi passi in avanti da qualcuno non vengano colti. Ancora di più considerando che il lavoro ed il confronto non sono ancora conclusi, ma proseguiranno fino alla redazione del progetto definitivo. Nel ricorso leggiamo invece numeri completamente inventati ed osservazioni che non considerano minimamente il lavoro svolto in questi mesi, compresa la chiusura nel maggio scorso dell'inceneritore di Cavazzoli. Quando a queste invenzioni si giunge nonostante ripetuti incontri e dopo che, da parte di Comune e Provincia di Reggio Emilia, si sono forniti tutti i chiarimenti del caso, è evidente che la volontà dei promotori del ricorso non è quella di migliorare le cose. E ci stupisce come non sia ancora chiaro che minare il percorso di realizzazione del Tmb significa, di fatto, sostenere la politica dei grandi inceneritori. A chi gioverebbe, infatti, la mancata realizzazione del Tmb e della Fabbrica dei materiali?".