E' la Giornata mondiale dell'Ambiente... auguri!
Festeggiata per la prima volta nel 1973, la Giornata Nazionale dell'Ambiente compie quarant'anni: slogan dell'edizione 2013 è Think, Eat, Save: pensa, mangia, conserva. Contro lo spreco di cibo e di tutte le altre risorse inutili. 5 giugno 2013: un buon giorno per cominciare a cambiare abitudini!
05 June, 2013
La Giornata Mondiale dell'Ambiente compie quarant'anni: venne festeggiata la prima volta nel 1973, in onore della Conferenza sull'Ambiente di Stoccolma dell'anno precedente, conferenza in cui prese forma il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite.
Ogni anno l'UNEP (United Nations Environment Programme) ha dedicato l'evento ad un tema diverso, per attirare l'attenzione sulle emergenze ambientali più impellenti: desertificazioni, cambiamenti climatici, l'acqua. Quest'anno il World Environment Day è dedicato al recupero del cibo: Think, Eat, Save recita lo slogan, e sembra - sembra solo? - fare il verso al tormentone letterario e cinematografico Eat, Pray, Love, (Mangia, prega, ama) nell'edizione italiana.
Pensa, mangia e conserva: un messaggio di cui in Italia si è fatto primo portatore Andrea Segre, con il suo Last Minute Market, che ha collaborato con il Comune di Torino e Smart City Days per l'organizzazione del pranzo dei record di Torino: quasi 3.000 pasti, preparati con cibo ancora buono ma stupidamente destinato alle discariche, distribuiti gratuitamente e consumati all'aria aperta sotto il sole in Piazza Vittorio nel giorno della festa della Repubblica.
Secondo LMM, il 3% dei consumi finali di energia in Italia, pari a i consumi di 1.650.000 italiani, è attribuibile allo spreco alimentare dal campo alla tavola. Il cibo buttato dalle aziende prima di arrivare sulle nostre tavole è di circa 3,6 milioni di tonnellate all'anno, che comporta anche l'emissione di oltre 3 milioni di tonnellate di CO2. A livello idrico, quello che rimane 'non raccolto' corrisponde alla quantita' d'acqua del Lago d'Iseo, circa 1,2 miliardi di metri cubi. E ancora, riducendo lo spreco di cibo nell'industria alimentare, il 2,6% del prodotto finale, si potrebbero riscaldare per un anno 330.000 appartamenti da 100 metri quadrati di classe A.
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